5 attività mirate per lo sviluppo cognitivo per educatrici di Asilo Nido

L’accrescimento delle attività del bambino ed il suo sviluppo cognitivo all’asilo nido passa attraverso azioni precise sui diversi aspetti dell’apprendimento, basate sull’età del bambino. Le 5 attività mirate per lo sviluppo cognitivo per educatrici di Asilo Nido devono riguardare il linguaggio e il suo progressivo affinamento, nonché incrementare l’espressività, nei suoi diversi canali e consentire al piano motivazionale di essere completamente soddisfatto. Servono stimoli e un ambiente strutturato per consentire al bimbo di dare sfogo alla sua curiosità e di sperimentare il mondo circostante.

Dai 6 ai 12 mesi
L’educatrice dell’asilo nido può inserire nel progetto educativo le attività che tengono conto dello sviluppo delle capacità e delle competenze possedute dal piccolo, perché per apprendere deve prima essere stimolato. Fino al raggiungimento di un anno di età il bambino interagisce esclusivamente con l’educatrice, soprattutto perché non è in grado di muoversi autonomamente, quindi il suo contatto con l’ambiente e con gli altri bambini è decisamente limitato. Siccome si devono accudire più bimbi in contemporanea l’utilizzo di un tappeto con giochi adatti all’intrattenimento consentono di avere un attaccamento sicuro con ognuno dei piccoli assistiti. Non deve mai mancare il contatto oculare.

Lo sviluppo del linguaggio
Tra i 6 e i 12 mesi va stimolata la capacità di ascolto perché è il momento in cui riesce a pronunciare le prime parole e riesce a farlo grazie a ciò che sente. Bisogna quindi parlare al bambino, usando il suo nome e quello dell’oggetto che si usa, in modo che riconosca i termini. Si deve pronunciare sillabando con calma e utilizzando frasi brevi e dirette. Con l’ascolto il bimbo riesce a rispondere con parole e gesti al discorso che gli viene fatto. Le attività da fare sono quattro.
Per farlo rispondere con le parole:
– adottare i richiami, pronunciano il nome dei bambini da una distanza ravvicinata, alternandoli, quindi attendere per ognuno di loro che si girino e sorridano o adottino un’espressione particolare. La distanza può essere aumentata in base ai progressi del bambino;
– proporre l’attività “chi è?“, puntando sull’attenzione naturale del bambino per chi si rivolge a lui. É necessario che chi ha familiarità con lui sia fuori dalla visuale. Questa persona deve pronunciare il nome del bimbo, mentre la maestra chiede “Chi è? Chi è che è venuto a trovare (nome)?” Se il bimbo sorride o risponde con un’espressione, si ripete, mentre quando il bambino risponde a voce correttamente, l’adulto può farsi vedere. Questa attività va attuata quando il genitore o il parente arriva all’asilo nido per prendere il piccolo. Oppure a parti invertite tra educatrice e genitore all’arrivo all’asilo.

Il bambino risponde anche con i gesti, agitando le mani, afferrando il dito della maestra o chiudendo i pugni. Per questo ci sono altre due azioni da intraprendere:
– “batti batti le manine” prevede che si canti una canzoncina facile in cui si devono battere le mani. Bisogna eseguire anche il gesto e ripetere il motivo fino a quando il bambino non batte le mani nel momento giusto;
imitare gesti comuni vuol dire far vedere al bambino come si saluta, come si chiudono i pugni o come si gettano le mani in aria. Sono azioni semplici e vanno fatte imparare al bambino che deve ripetere. All’inizio si può guidare il piccolo con dolcezza, ma l’obiettivo è la sua autonomia.

Tra le altre, per completare le 5 attività mirate per lo sviluppo cognitivo per educatrici di Asilo Nido, va sicuramente menzionata la musica, che serve a far crescere l’espressività creativa del bambino. Naturalmente ci sono grafica e modellazione da proporre, ma il suono è certamente una parte molto importante. Si inizia a cantare quando si mette il piccolo a dormire, poi si canta quando si gioca con le mani. Ci si evolve passando a canzoni con molte parole in rima, per far capire le assonanze tra i diversi termini presenti nel testo. Si va in crescendo e quindi si passa alle scenette, mentre si canta si mostrano gli oggetti corrispondenti alle parole del motivo proposto. Si possono usare i pupazzi. Durante la giornata è bene, in alcuni momenti, mettere della musica di sottofondo. Tranquilla, come la musica classica, nei momenti di riposo, vivace quando si gioca.

Dai 18 ai 24 mesi
Lo sviluppo cognitivo va di pari passo con la crescita del bambino ed è quando comincia a muoversi che riesce a conoscere meglio il mondo che lo circonda. Ci sono molte proposte per questa età, dallo stimolo della memoria alla risoluzione dei problemi, dal gioco al pensiero matematico e scientifico, passando per l’espressività creativa. Tra le 5 attività mirate per lo sviluppo cognitivo per educatrici di Asilo Nido si possono citare la sfera della risoluzione delle problematiche.

Risolvere il problema
Bisogna usare i giochi, mettendolo in condizione di scegliere e di dover trovare soluzioni. Una volta che si è messo a disposizione un contenitore e diversi oggetti, bisogna chiedergli di portare i giochi in un determinato punto, magari per ordinare. Dovrà capire che il contenitore gli agevolerà il compito, perché riporrà gli oggetti e quindi li sposterà. Potrà anche usare oggetti per spingerne altri.

L’espressione creativa
Tra le altre attività la musica continua ad avere ruolo fondamentale. Infatti verso i due anni il bambino riesce a sviluppare l’espressività creativa.
Ci sono tre azioni da compiere:
– si deve cantare un motivo semplice, che possa essere compresa e farla diventare familiare, usandola più volte. Lui ripeterà la canzone, provando a seguire la maestra;
– intonare le filastrocche, particolarmente importanti, che contengono storie e rime;
– alle canzoni e alle filastrocche vanno aggiunti gesti complessi da far ripetere al bambino. Si punta al ritmo e alla motricità.

Il gioco
L’attività ludica non può mai mancare nel lavoro con i bambini ed è per questo che si deve far sì che possa esplorare. Ci vuole un’autonomia controllata. Da un lato gli si possono dare oggetti con cui possa fare i travasi, qualcosa che eventualmente possa essere distrutto, perché è uno dei primi istinti. Lo si deve poi coinvolgere in piccoli giochi di ruolo, consentendo che inizi a far finta, ovvero a simulare situazioni di vita reale, per come la percepisce lui.

Dai 30 ai 36 mesi
L’ultimo periodo prima del passaggio al grado scolastico successivo è molto importante, perché lo si prepara a fare un primo salto, in un ambiente con maggiore libertà di movimento e con più interazione con i coetanei. Le 5 attività mirate per lo sviluppo cognitivo per educatrici di Asilo Nido più importanti riguardano sempre la lingua e la creatività, distinguendosi dalle altre sfere dell’apprendimento.

Lo sviluppo del linguaggio
Il bambino ha la capacità di comprendere il discorso che gli viene rivolto, quindi è bene parlare in modo più complesso rispetto a prima. Le azioni da intraprendere vanno per gradi e quindi è bene:
– stimolarlo a iniziare le conversazioni, durante le quali farà sicuramente delle richieste. La maestra deve estendere le frasi e i concetti espressi dal bimbo. Chiedergli “che cosa è?” quando usa qualche parola per lui nuova, facendolo parlare;
– utilizzare frasi compiute articolate, perché lui dal canto suo potrà fare lo stesso mettendo insieme frasi di tre o più parole. Farlo giocare al negoziante è una buona pratica, perché mentre svolge il ruolo del venditore, familiarizza con termini particolari, legati ai prodotti come frutta, verdura (i più usati) e altro. Bisognerà anche fargli fare il cliente;
– dargli spazio e ascoltarlo, perché lui ha bisogno di raccontare e deve poterlo fare. In questo caso la maestra deve dirgli che non ha capito, così da farlo ripetere e aiutarlo a estendere le frasi.

L’espressione creativa
La musica diventa canzoni a coppia. Si fanno cantare due bambini insieme motivi che prevedano azioni, come giravolte al ritornello, saltare una parola e così via.
Un’altra attività molto utile riguarda la banda. L’educatrice, con canzoni diverse o basi musicali, fa suonare strumenti specifici ai bambini, un po’ a turno e tutti insieme. Deve essere chiara la corrispondenza tra le parti del testo e lo strumento musicale.

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