La Giornata Mondiale della Gentilezza: lavoretti, poesie e filastrocche per i bambini della scuola dell’infanzia

Il 13 Novembre si festeggia la giornata mondiale della Gentilezza. Anche se sarebbe cosa buona ricordarsi di essere gentili tutti i giorni e non solo un giorno all’anno, ecco per voi una serie di filastrocche ed attività da far fare ai bambini della scuola dell’infanzia per educarli alla gentilezza.

Vi proponiamo alcune filastrocche che hanno a che fare con la gentilezza. Sarà divertente leggerle e ripeterle soprattutto con i bambini più grandi.

Parole gentili di Germana Bruno

giornata mondiale gentilezza

Grazie, scusa, per favore: 

che magnifiche parole!

Se le metti pure insieme

Ad azioni che fan bene,

a un sorriso, ad una carezza:

questa è vera gentilezza.

Mi permetti? Faccia pure!

Le dispiace? No, è un piacere!

Poche, semplici parole,

che alla bocca porta il cuore.

Vedrai, è facile impararle,

fanne uso in quantità,

a chiunque tu puoi darle

per portar serenità.

Le parole gentili di Elio Gentili 

Le parole gentili
non pesan tanti chili.
È contento chi le ascolta:
vuol sentirle un’altra volta.
“Scusa”, “Grazie” e “Per piacere”
son parole assai leggere.
Sono belle ed importanti:
fan felici tutti quanti.
Quando a tavola tu piangi,
sembra amaro quel che mangi.
Per sentir com’è squisito,
prova a dir: “Buon appetito!”.
Se tu gridi e pesti i piedi,
non avrai quello che chiedi:
starai senza per due ore
se non chiedi: “Per favore”.
Queste semplici parole
scaldan tutti come il sole
e uno splendido sorriso
spunta sempre su ogni viso!

Gentilezza di Teresa Romei Correggi

Gentilezza è quella fata
dalla voce delicata,
sempre dolce e sorridente
e con tutti compiacente.
Dice grazie a chicchessia
che le usi cortesia;
e se chiede qualche cosa,
quella fata assai graziosa,
dice sempre: – Per favore…..
e si fa davvero onore.
Gentilezza è una virtù:
bimba, imparala anche tu.

Oppure ci sono delle brevi poesie sulla gentilezza da poter insegnare anche ai più piccini.

Scusa

Scusa, grazie, per piacere

Son parole molto vere

Sono belle ed importanti,

fan felici tutti quanti.

Per favore

Se tu strilli e pesti i piedi,

non avrai quello che chiedi.

Resterai così per ore,

se non chiedi… per favore.

Grazie

Se un regalo hai ricevuto,

un favore, un aiuto hai ricevuto

dici grazie alla persona.

Così fai una cosa buona!

Per quanto riguarda delle attività che possono essere fatte nella giornata della gentilezza, e non solo, soprattutto con i bambini della scuola dell’infanzia, potreste chiedergli quali siano secondo loro le parole legate alla gentilezza, scriverle voi su dei cartoncini fatti di varie forme, anche a forma di cuore o nuvoletta e poi divertirvi insieme ad appenderli in giro per la classe.

Oltre alle parole gentili potreste chiedergli quali sono i gesti legati alla gentilezza.

O ancora potreste fare un gioco con loro, il gioco di “indovina la parola gentile giusta”.

Nel caso aveste a disposizione dei disegni che rappresentino la parola gentile, potreste mostrarli e fare indovinare la parola corrispondente al disegno, oppure potreste “raccontare” una situazione del tipo “Mario ha dato una spinta a Marco, quale parola gentile dovrebbe dire Mario a Marco per essere gentile?”, dando magari più opzioni di risposta e nel caso dovessero sbagliare parola spiegare loro anche il perché.

Un’altra idea simpatica e coinvolgente per la classe potrebbe essere quella di far trovare sul banco di ogni bambino un tassello di un puzzle, quindi i bambini tutti insieme dovranno mettersi a ricomporre il puzzle sul quale saranno scritte tante parole gentili, oppure quello che volete purché legato al concetto di gentilezza.

Per i bambini che amano particolarmente la musica potreste far ascoltare alcuni canzoni dedicate alla gentilezza, come per esempio “una parola magica “ dello zecchino d’oro, oppure “Gentilezza è” di Silvia Corradini e Renato Giorgi, o ancora “Grazie mille “di Daniela Cologgi, Claudio Scotti Galletta, Franco Zulian

Ed infine vi proponiamo un paio di favole molto carine sulla gentilezza da poter leggere ai bambini e che magari gli forniranno qualche spunto per capire di più cosa sia la gentilezza.

La strada della cortesiadi Piero Bargellini

C’era una volta un principino superbo e maleducato. Non chiedeva mail le cose per piacere. Un giorno si perse in un bosco. Incontrò una vecchina curva sotto il peso di un sacco e le gridò sgarbatamente: “Vecchia qual è la strada della reggia?”

La vecchina si strinse nelle spalle, allungò il mento, socchiuse gli occhi e rispose: “Non saprei. Chiedilo al gatto che sa tutto.”

“Gatto” disse il principino “Voglio tornare alla reggia. Insegnami la strada!”

“Domandalo al cane che ha girato tanto.”

“Cane qual è la strada della reggia?”

“Domandalo allo scoiattolo che vede tutto”

“Scoiattolo voglio sapere la strada della reggia”

“Chiedilo allo scricciolo, che ode tutto”

“Scricciolo insegnami la strada della reggia”

Lo scricciolo volò sulla spalla del principe e gli sussurrò all’orecchio: “Principe, se vuoi ritrovare la reggia, prendi la strada della cortesia e comincia col domandare le cose -per piacere-”.

Il principe capì la lezione e subito disse: “Per favore, mi potresti insegnarmi la via?”

Lo scoiattolo scese dall’albero e lo accompagnò fino ad una radura dov’era il cane. “Cane per piacere mi accompagni verso la reggia?”

Il cane lo accompagnò fino al bivio dov’era il gatto.

“Gatto per favore mi dici dov’è la reggia?”

Il gatto scodinzolando, lo condusse fino al limite del bosco. Qui era ad aspettarlo una vecchina. “Nonnina per gentilezza mi dite dov’è la reggia?”

LA vecchina lo prese per mano e lo condusse fino alla porta del palazzo reale.

“Entrate per favore” disse il principino cortesemente?”

“Grazie caro. Sono contenta perché vedo che hai imparato la strada della gentilezza. D’ora in poi non ti perderai più”.

La storia di Margherì 

C’era una volta Margherì.
Margherì era….provate a dirlo voi bambini…
Si, avete ragione, Margherì era una margherita bianca con un cuore tutto giallo.
Ma era una margherita molto molto speciale.
Sapete il perché? Perché era nata in un regno incantato : il REGNO DELLA CORTESIA. Insomma, Margherì era una margherita della cortesia.
Nel regno della cortesia dove abitava tutti, quando si incontravano, si salutavano: CIAO, BUONGIORNO, BUONASERA… e dal cuore giallo di Margherì e delle sue amiche nasceva un petalo bianco.
Nel regno della cortesia le persone, quando avevano bisogno di qualcosa chiedevano sempre PER FAVORE, PER PIACERE. ..ed ecco che a Margherì spuntava un altro petalo.
Non sto a raccontarvi di quando i bambini e gli adulti rispondevano: GRAZIE, PREGO…. a Margherì spuntava un petalo e poi un altro ancora!!!
Ogni tanto, anche in un regno di persone così gentili, capitava che, per sbaglio, qualcuno combinasse qualche guaio, ma molto piccolo tipo urtare contro qualcosa e farlo cadere, urtare qualcuno, ma subito, per rimediare, tutti chiedevano SCUSA…e a Margherì spuntava l’ultimo petalo!
Insomma, tutte le mattine Margherì e le sue amiche potevano sbocciare completamente ed erano molto felici!!!
Un giorno, nel prato in cui viveva, Margherì sentì uno strano racconto a proposito di un paese dove la gente non si ricordava più del regno della cortesia non usava più le parole gentili.
Margherì non voleva credere a questa cosa e per questo decise di andare a verificare di persona.
Cammina, cammina si trovò davanti ad un edificio tutto giallo, proprio come il suo cuore, con tante finestre rosse.
Margherì era molto stanca ed affaticata dal lungo viaggio tanto che aveva perso tutti i petali, così decise di entrare in questa strana costruzione per riposare.
Entrata scelse di fermarsi in una stanza dipinta di azzurro con alle pareti disegni, foto, cartelloni colorati… e poi tanti giochi.
Dormì tutta la notte e quando si svegliò sentì strani rumori: passi, campanelle che suonavano, voci di bambini e bambine e anche qualche pianto.
Impaurita rimase a guardare e vide due signore che cominciavano ad armeggiare con fogli, colori, pennelli…poi sentì una voce che diceva ” Ciao maestra sono arrivato, ti posso dire una cosa?” e Poi ancora Ciao, Ciao, Ciao….
E fu allora che a Margherì spuntò uno dei suoi petali bianchi:
Poi sentì ancora “maestra PER FAVORE mi dai un foglio?” , “Gregorio, per piacere mi presti il trattore?”, “Nicolò per piacere mi dai il rosso?” “GRAZIE,PREGO”… e per tutta mattina Margherì sentì le stesse parole, quelle che usavano gli abitanti del regno di cortesia e che le facevano spuntare i petali!
A mezzogiorno sentì una voce che diceva :” guarda maestra, una margherita!!!”
Allora Margherì sorridendo raccontò ai bambini e alle maestre la sua storia rivelò loro il suo segreto:
Anche loro potevano far sbocciare tutti i giorni una margherita: sarebbe bastato usare le parole della cortesia.

Sono davvero molte le attività che potrete fare per la giornata della gentilezza, affrontatela con il sorriso e parole gentili e si trasformerà in una gran festa!

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