Il sincretismo infantile è l’incapacità del bambino di avere una corretta visione d’insieme della realtà. Il bimbo piccolo, fino a circa 5 anni, tende a vedere e comprendere i singoli oggetti e le singole persone ma fatica a contestualizzarle in una pagina d’insieme. In poche parole gli è difficile dare un ruolo preciso, in società, a persone e cose. La sua attenzione viene catturata dal singolo ma non è ancora in grado di definire il ruolo di quel singolo nelle diverse situazioni. Un esempio: un bimbo portato sul posto di lavoro materno riconoscerà la mamma tra tutte le sue colleghe ma non riuscirà a comprendere che, in quel momento, la mamma sta lavorando e non va disturbata. Questo perché la figura interessante per lui ( la mamma ) predomina su tutto il resto della scenografia che, ai suoi occhi, perde di qualsiasi importanza. Fintanto che il sincretismo resta in limiti d’età e comportamento definiti fisiologici non è un fenomeno che deve destare preoccupazione e, con la crescita ed il naturale sviluppo percettivo, matura e scompare da solo, solitamente entro l’età della scuola dell’obbligo. In altri particolari casi, invece, è un sintomo che va portato all’attenzione di uno psicologo infantile o di un pediatra specializzato in disturbi comportamentali, per una valutazione che escluda una base patologica.
Quando il sicretismo infantile è normale
Nei bambini fino a 5 anni, forme più o meno importanti di sincretismo infantile sono da ritenersi assolutamente normali e specifiche della fase di crescita e sviluppo. Il sincretismo infantile si inquadra in un discorso comportamentale estremamente ampio che comprende non solo la capacità di percezione del reale, la contestualizzazione e la comprensione delle dinamiche sociali. Centinaia di sfumature percettive sono correlate a comportamenti tipici del sincretismo: la distinzione tra giusto e sbagliato, tra vero e falso, la capacità decisionale e di valutazione. Sono tutti concetti molto sottili e raffinati che è quasi impossibile valutare in un bambino in età da nido o scuola d’infanzia. Quindi, la maggior parte dei comportamenti tipici del sincretismo, fino a 5-6 anni, sono da considerarsi normali, soprattutto se con la crescita si nota un’evoluzione degli stessi. Qualche volta ci si preoccupa e si porta all’attenzione del pediatra di fiducia un atteggiamento tipico del bimbo che è quello di isolarsi e raccontarsi storie fantastiche, nel quale si immedesima fino a livelli preoccupanti. Oppure ci si allarma perché il piccolo racconta o riferisce storie inventate di sana pianta spacciandole, con convinzione, per verità. Non sempre questi comportamenti sono da attribuirsi al sincretismo o ad una patologia: molto spesso sono fantasie e voli pindarici di bambini perfettamente sani, con un’intelligenza ed una creatività molto sviluppata ma, chiaramente, da indirizzare correttamente nel corso della crescita.
Quando il sincretismo può essere sintomo di autismo
In alcuni casi, per fortuna più rari, invece, sintomi di forte sincretismo possono essere correlati a forme di autismo. In questi casi il fenomeno assume contorni più netti e piuttosto semplici da notare. Il bimbo che ha un sincretismo che deve far scattare il campanello d’allarme per diagnosi di autismo è un bimbo che non è assolutamente in grado di compredere cosa gli succede attorno e cosa c’è attorno a lui. Magari riconosce la sua educatrice ma non è in grado di dire che si trova all’asilo o riconosce i suoi compagni preferiti ma non si rende conto che anche gli altri sono compagni di classe. Questi disagi, solitamente, portano il bimbo a tenere comportamenti molto tipici dell’autismo: isolamento, un linguaggio personale comprensibile solo a pochi eletti, incapacità di comunicare correttamente ed atteggiamenti patologici di mutismo o estrazione dalla realtà. Quando un bimbo di almeno 2 anni dimostra, sistematicamente, di non riuscire in alcun modo ad avere una visione d’insieme di ciò che succede attorno a lui, o di chi c’è attorno a lui, è il caso di chiedere un parere medico ed una valutazione più specifica.
Differenze e correlazioni tra sincretismo ed egocentrismo infantile
Sincretismo infantile ed egocentrismo infantile vanno di pari passo e, come dicevamo, sono quasi sempre condizioni naturali e tipiche della fase di sviluppo che va dagli 0 ai 5/6 anni. Il bimbo pensa a sè come al centro del mondo e colloca tutto quanto in base a se stesso. Allo stesso modo, in una data situazione, farà caso a ciò che interessa a lui e cattura la sua attenzione, tendendo ad ignorare e sfumare tutto il resto. Normalmente questa fase passa da sé, col tempo, con le esperienze e con la crescita.