Lo sviluppo dell’empatia è alla base della crescita emotiva del bambino. Grazie a questa capacità, può entrare in relazione con gli altri e comprenderne le emozioni, instaurando legami profondi e duraturi. In asilo nido è possibile praticare diverse attività finalizzate a far conoscere ai bambini le emozioni, imparando così a individuarle e a distinguerle, in sè, nei coetanei e negli adulti.
L’importanza dell’empatia nello sviluppo del bambino
L’empatia è l’abilità di riuscire a comprendere le emozioni dell’altro. Il termine deriva dalla parola greca en-pathos, un’espressione che fa riferimento alla capacità di sentire dentro, ovvero riconoscere e immedesimarsi nelle emozioni degli altri, come se fossero le proprie. Ciò consente di entrare in sintonia con le altre persone e di instaurare relazioni profonde. I bambini da 1 a 3 anni sono portati a sviluppare l’empatia. Tuttavia, se questo apprendimento non viene favorito dall’ambiente circostante nel quale i bambini si trovano a vivere, può subire un arresto, causando gravi difficoltà relazionali nella vita adulta. Grazie all’empatia, i piccoli iniziano a comprendere gli aspetti psico-emotivi delle conversazioni e a cogliere elementi di metacomunicazione, ovvero legati alla sfera psicologica di chi interagisce, come ad esempio il linguaggio non verbale del corpo. Lo sviluppo dell’empatia favorisce la maturazione della capacità di saper differenziare il sè dall’altro, migliorando e rafforzando il senso di identità personale.
Durante il primo anno di vita, i bambini possiedono una capacità empatica globale, ossia vengono contagiati dall’emotività altrui, senza comprenderne il senso e senza saper distinguere tra le proprie e le altrui emozioni. Le emozioni dell’altro sono vissute come se fossero provate dallo stesso bambino. Successivamente, verso i due anni, i bambini sviluppano un’empatia egocentrica che porta i piccoli a lenire il disagio degli altri, solo per diminuire il turbamento che questi provoca a loro stessi. Solo intorno ai 3 anni, con lo sviluppo del linguaggio, i bimbi iniziano a confrontarsi con una forma di empatia più matura. In questa fase, mediante l’uso della parola, riescono a differenziare i propri stati mentali da quelli delle altre persone. Iniziano a tenere conto delle emozioni altrui, immedesimandosi ma senza venirne assorbiti, in modo da fornire un aiuto adeguato al contesto. Man man che i bambini crescono, tale capacità si affina, divenendo sempre più complessa e sofisticata e portando ad una migliore integrazione del senso di identità.
Come favorire lo sviluppo dell’empatia all’asilo
I bambini da 1 a 3 anni sono naturalmente portati ad interagire con l’ambiente circostante e a ricercare relazioni con coetanei e adulti. In questa fase, è possibile favorire lo sviluppo dell’empatia, promuovendo una serie di attività che mirano a far conoscere ai bimbi le emozioni proprie ed altrui. Un’attività classica che può essere condotta in asilo nido, anche con bambini molto piccoli, riguarda la creazione e l’uso del dado emozionale. Si tratta di un dado di cartone con sopra riportate differenti emozioni. Disponendo i piccoli alunni in cerchio e lanciando il dado al centro, è possibile farli allenare a nominare e a riconoscere le emozioni. Imparare a socializzare le emozioni di base più semplici, quali la rabbia, la tristezza, la gioia, la paura, la curiosità e il disgusto, permette ai bambini di poter arrivare a comprendere anche le emozioni più complesse, come ad esempio il senso di colpa, e ad affrontarle con consapevolezza. Un altro gioco che aiuta a sviluppare l’empatia consiste nel realizzare un cartellone con delle foto di volti intenti ad esprimere differenti emozioni. In questo modo, i piccoli possono allenarsi a riconoscere gli aspetti espressivi legati alle emozioni. Così facendo, ogni volta che un coetaneo o un adulto riproporrà una determinata espressione facciale, sapranno coglierne l’emotività. In generale, in asilo nido, è importante utilizzare quotidianamente un linguaggio emozionale che aiuti i bimbi a prendere confidenza con tale materia. Ciò consentirà loro di esprimersi e di interagire in modo adeguato con gli altri.