Distacco madre-figlio: consigli su come aiutare i bambini che vivono l’asilo e la materna come un abbandono

L’entrata ufficiale nella scuola dell’infanzia, sia essa l’asilo sia la scuola materna, è vissuta da sempre come un momento particolarmente delicato e difficile dai bambini, ma anche dai genitori. Si tratta, infatti, della prima volta in cui il piccolo si stacca dall’ala protettiva della mamma e del papà per iniziare una nuova avventura, molto più indipendente e personale. Sin dalla nascita i bambini sono abituati a stare sempre con la mamma e con lei (ma anche con il papà) instaurano un rapporto di simbiosi, che con l’entrata all’asilo e alla materna s’interrompe bruscamente. Il distacco madre-figlio è una fase molto importante e delicata nella crescita di un bambino, per questo va affrontata nel migliore dei modi. Aiutare i genitori, oltre che il bambino, a inserirsi nel nuovo contesto scolastico è dunque molto importante per gli educatori.

Che cosa possono fare le educatrici per aiutare genitori e piccoli nel distacco madre-figlio e nell’inserimento scolastico?
E’ importante far passare subito il messaggio al piccolo che l’entrata all’asilo o alla materna non rappresenta un abbandono da parte dei genitori. Ovviamente se i bambini sono molto piccoli e hanno meno di un anno, le difficoltà d’inserimento saranno minori, ma con i bambini dai 15/16 mesi in poi è opportuno instaurare una relazione empatica. Essi, infatti, sono in grado di comprendere che la mamma o il papà non li abbandoneranno e che la scuola è un posto bello e divertente dove socializzare e trascorrere del tempo in compagnia di altri bambini. Le educatrici devono dunque essere in grado di catturare l’attenzione del bambino, rassicurarlo con parole e gesti e trasmettergli sicurezza e positività, coinvolgendolo nelle attività e cercando di catturare il loro interesse.

Genitori: come affrontare al meglio l’inserimento?
Anche i genitori stessi possono aiutare i loro figli a vivere la scuola dell’infanzia in modo positivo. Se per primi riusciranno a infondere sicurezza e fiducia ai bimbi con il giusto atteggiamento, questi ultimi saranno avvantaggiati. Questa nuova avventura infonde al bambino molte emozioni, spesso difficili da gestire, che comunemente portano a pianti e bizze. Nei primi giorni di scuola è, infatti, usuale che i bambini piangano nel momento del saluto dalla madre o che piangano durante le ore di scuola. La situazione si risolve però nel giro di qualche giorno o addirittura di pochi minuti. Se il genitore è bravo a restare sereno e a non trasmettere ansia per il distacco madre-figlio al proprio figlio, si è a metà dell’opera. Vivere da vicino l’asilo, socializzare con le educatrici e prendersi qualche minuto prima di andare via dalla scuola può aiutare, soprattutto nella delicata fase d’inserimento. Ogni asilo o scuola materna ha tempi differenti per l’inserimento, come del resto ciascun bambino ha le sue esigenze, ma una buona cosa da fare è interagire insieme al piccolo con l’ambiente e le maestre per infondere al piccolo curiosità, serenità e positività.

Consigli su come aiutare i bimbi a non vivere la scuola come un abbandono genitoriale
Tentennare nel saluto, insistere negli abbracci e consolare il bambino nella fase iniziale dell’asilo è sbagliato. Per aiutare il bambino a vivere la situazione al meglio è importante accompagnarlo per mano lasciando che cammini verso la scuola e la classe, salutarlo con un bacio o un abbraccio senza dilungarsi e dirgli che torneremo a prenderlo. Sicurezze e decisione trasmettono al bambino un senso di sicurezza. Questo è fondamentale. Se il bambino piange e vuole essere preso in braccio o si aggrappa alle gambe, è importante fargli sentire il proprio contatto ma alla fine rivolgerlo sempre verso bambini e educatrici. “Strappare” un bambino dalle braccia della madre non è un piacevole ricordo né per il piccolo né per le maestre.

La mattina quando il bambino si sveglia, fa colazione e lo preparate, iniziate a parlargli dell’asilo, dei bambini che troverà lì (se vi ricordate qualche nome, nominateglieli sempre affinché diventino un’abitudine) e cantategli filastrocche o canzoncine che vengono proposte all’asilo (fatevene suggerire qualcuna dalle educatrici). In questo modo creerete un legame di continuità tra quello che fa a casa con voi e ciò che fa alla scuola d’infanzia e vivrà il passaggio in modo più naturale e meno traumatico.

Un’idea carina per i genitori potrebbe essere quella di creare un rituale speciale pre – asilo. Una cosa da fare insieme che diventi un’abitudine come quella di mettersi un braccialettino o attaccarsi lo stesso adesivo addosso o addirittura mettere una piccola goccia di profumo della mamma. Questo creerà un legame, un’azione simbolica per portare un pezzo di mamma e papà al nido senza traumi.

Anche se all’inizio il bambino sembra non manifestare disagio o sembra non aver patito il distacco, mai dare per scontato che arrivi una crisi. Ci sono piccoli che piangono subito, altri che invece metabolizzano il distacco e manifestano il disagio in seguito. Non abbattetevi. Ripetete al piccolo che la mamma (o il papà) tornano sempre a prenderli. Il richiamo del “ritorno” è una fase importante da attuare anche più volte nei primi mesi.

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