Strutture educative, come distinguersi e attirare nuovi clienti

Attirare nuovi clienti non è certo semplice, ma quel che è certo è che per centrare l’obiettivo è assolutamente necessario distinguersi con idee e attività uniche che possano fare la differenza. Chi gestisce una struttura educativa privata sa bene quanto sia importante proporre un’offerta formativa interessante e diversificata, possibilmente in grado di calamitare l’attenzione dei genitori che si accingono a cercare un asilo nido o una scuola dell’infanzia per i propri pargoli.

La chiave di volta sta certamente nella programmazione: è necessario che ruoti attorno alle tematiche del momento e che sia capace di soddisfare le esigenze – educative, culturali, speciali o alimentari che siano – degli alunni e delle loro famiglie. Merita una certa attenzione anche la struttura stessa, che deve presentarsi bene e risultare al passo coi tempi sotto ogni punto di vista. Va da sé infatti che crepe nei muri, mattonelle sollevate, banchi vecchi e giocattoli usurati, conservati alla bell’e meglio in una scatola di cartone, non siano un buon biglietto da visita, anzi. Tanto la struttura in sé, quanto gli arredi e i complementi a disposizione dei bambini rivestono pertanto un ruolo di primo piano quando si desidera che il proprio nido ottenga finalmente il successo tanto auspicato.

Ma come si fa? In che modo è possibile proporre alla clientela qualcosa di nuovo e che sia meritevole di considerazione? Bisogna innanzitutto prendere atto del fatto che muri colorati e cianfrusaglie sparse in giro non fanno di una costruzione una struttura educativa. Affinché la si possa definire tale serve molto altro e non solo a livello di arredi, ma soprattutto d’inventiva. Un buon modo per attirare l’attenzione è quello di creare una struttura che sia completamente eco-sostenibile e rispettosa, in quanto tale, dell’ambiente e delle sue preziosissime risorse. Via l’acciaio e il laminato e spazio, di contro, al legno, che oltre ad essere un materiale naturale è fantastico per creare un ambiente caldo ed accogliente in cui i bimbi possano sentirsi a proprio agio. Una struttura educativa così congegnata potrebbe fare decisamente colpo sulle mamme e sui papà attenti alle tematiche ambientali, tanto più se all’interno della programmazione c’è spazio per attività finalizzate allo sviluppo della sensibilità ecologica nei piccoli alunni: riciclo creativo, orti in classe e chi più ne ha più ne metta.

In un’epoca storica sempre più improntata al multiculturalismo si potrebbe poi pensare di aprire una scuola bilingue o addirittura multilingue. Non una comune, dal momento che così ce ne sono già a bizzeffe e non sarebbe perciò originalissima come idea, ma una struttura in cui s’insegnino gli idiomi in una maniera completamente nuova e inaspettata: facendo botanica, ad esempio, come fanno al Clorofilla di Torino, così da coniugare studio e divertimento in una sola attività, oppure avvicinando i bambini alle lingue straniere attraverso la musica ed il gioco.

L’essenziale, ad ogni modo, è che la propria struttura educativa punti tutto sull’interattività. Che non si presenti cioè come un ambiente dedicato ad un apprendimento sterile ed indiretto, ma come una scuola in cui il coinvolgimento dei bambini a 360° sia l’unica e sola priorità degli educatori e del direttore. Alcuni dei nidi italiani più gettonati, tanto per rendere l’idea, sono quelli in cui ogni giorno gli alunni sono chiamati a dedicare del tempo alla preparazione dei cibi: impastano focacce, dolcetti e panini, naturalmente sotto la supervisione di cuochi ed educatori, da gustare poi tutti insieme a pranzo e a merenda.

Un’attività divertente ed anche molto educativa, visto e considerato che insegna loro ad essere puliti e garbati e, perché no, getta le basi per quella che potrebbe poi tramutarsi in una grande passione o addirittura in una professione futura. Se poi si dovesse decidere di servire durante i pasti dei salutari prodotto bio, allora è certo che una struttura educativa di questo tipo raccoglierebbe davvero tantissimi consensi: in questo preciso momento storico l’attenzione nei confronti di concetti come biologico e chilometro zero è altissima, ragion per cui è una scelta che non passerebbe inosservata.

Fondamentale in un’ottica di attrattività è anche l’apertura alla tecnologia da parte di chi gestisce una struttura educativa. Avvalersi di software appositi che permettano un continuo scambio di informazioni tra educatori e genitori è certamente un valore aggiunto che molte famiglie prenderebbero in considerazione al momento di scegliere la scuola per i propri bambini. Farebbe molto comodo infatti alle mamme e ai papà godere di un accesso diretto a tutte le informazioni che riguardano i figli, che si tratti di progressi a livello di sviluppo o di semplici comunicazioni riguardanti la mera attività didattica. L’aspetto tecnologico merita pertanto di essere attentamente valutato da chi intende aprire una struttura che possa in breve tempo imporsi sulla scena in quanto innovativa e all’avanguardia.

Tra le migliori strutture educative del Bel Paese da cui trarre ispirazione ce n’è poi una, particolarmente meritevole di attenzione, che ruota attorno al meraviglioso mondo dell’arte: si trova a Bergamo ed è provvista, tra le altre cose, di una fornitissima pinacoteca piena zeppa di stampe dei quadri più famosi al mondo. Quadri che in molti casi i bambini hanno già visto personalmente, dal momento che la scuola organizza spesso gite a musei per permettere loro di vivere in prima persona le emozioni che solo un dipinto in carne e ossa è in grado di trasmettere. Ecco quindi un’altra idea vincente, un altro esempio ottimale di come si possa trasformare una struttura educativa fine a se stessa in un luogo che sia sì deputato allo sviluppo individuale ma che sia anche una palestra di vita. Un ambiente in cui crescere ed imparare e in cui scoprire sin dalla più tenera età le proprie attitudini e passioni.

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