Perché insegnare il coraggio ai bambini? Per permettergli di vivere la vita completamente. Per fargli comprendere che la paura spesso è infondata e non ci permette di vivere qualcosa per la quale potremmo, un giorno, avere rimorso.
Ecco 3 favole che insegnano il coraggio e che possono essere lette alla scuola dell’infanzia.
Il mostro del castello
Avvolto dalla nebbia e sulla cima di una montagna emergeva un grigio castello. Al suo interno viveva da sempre un orribile mostro. Il suo nome era Gorgonzola perché puzzava come un pezzo di formaggio marcio ed era brutto e cattivo.
Tutte le persone che vivevano nei paesi vicini avevano paura di Gorgonzola e non si avvicinavano mai al castello.
In uno di questi paesi si trasferì una famiglia che arrivava da una città lontana. La famiglia era composta da Mario e Lucia, i genitori di due bellissimi bambini, Francesco e Davide.
Francesco aveva sette anni, era il figlio maggiore e frequentava la scuola elementare, invece Davide aveva 4 anni e andava all’asilo.
In paese tutti accolsero con calore e amicizia i nuovi arrivati e li misero in guardia sulla presenza del mostro.
Mario e Lucia non raccontarono nulla ai figlioletti per evitare di spaventarli anche perché non si sarebbero mai allontanati così tanto da casa.
Scese la neve e Francesco e Davide decisero di andare alla scoperta del nuovo posto dove avrebbero vissuto.
Gli alberi erano di tante forme e colori e gli uccellini volavano sopra le loro teste, i due bambini erano affascinati dal conoscere cose che in città non avevano mai visto. Camminarono talmente tanto da non accorgersi che si erano inoltrati troppo nel bosco. Cercando di capire qual’era la strada giusta per tornare a casa si ritrovarono davanti al maestoso castello, non avevano mai visto nulla di simile. Bussarono per chiedere aiuto, ma quando la porta si aprì, si ritrovarono davanti agli occhi quel terribile mostro. Dalla loro bocca non usciva nemmeno un sussurro da quanto erano spaventati.
Gorgonzola prese Davide mentre Francesco riuscì a scappare e corse veloce fino a non avere più fiato. Era calata la notte e Francesco aveva paura del buio ma soprattutto aveva paura di quello che stava succedendo a Davide. Al pensiero che non avrebbe mai più rivisto il fratellino raccolse tutto il coraggio possibile e, seguendo le lontane luci del paese, affrontò le tenebre e iniziò a correre verso casa.
Papà Mario chiamò tutti gli uomini del paese per andare al castello.
Insieme sconfissero Gorgonzola e Davide tornò a casa mano nella mano del coraggioso fratellone.
Marta e il mal di denti
C’era una volta una bambina di nome Marta. Viveva con i genitori in una bellissima casa che si affacciava sul mare. Papà Giulio e mamma Sara erano proprietari di una pasticceria dove Marta, dopo la scuola, faceva i compiti.
Nella pasticceria il papà sfornava torte e pasticcini di ogni genere, alla frutta o la panna mentre la mamma si occupava delle caramelle e di servire i clienti.
Marta era golosissima delle caramelle che faceva la sua mamma. Le sue preferite erano quelle a forma di fragola, fatte con la panna e il succo di fragole. Quando Marta finiva i compiti la mamma le concedeva una caramella ma solo se, dopo averla mangiata, si sarebbe lavata i denti. Marta ubbidiva ma quando i genitori erano distratti prendeva le caramelle di nascosto.
Una notte Giulio e Sara vennero svegliati dal pianto di Marta perché aveva un forte mal di denti. Non c’era modo di convincerla ad andare dal dentista , aveva troppa paura. Dopo qualche ora il dolore era talmente forte che Marta si fece coraggio e andò dal dentista. Da quel giorno Marta non ha più paura di farsi curare i denti anzi si diverte moltissimo ad andare su e giù nella super spaziale poltrona del dentista e si lava sempre i denti.
La mamma cinghiale
In un silenzioso bosco viveva Rosy. Era un cinghiale femmina, mamma di tre bellissimi cuccioli: Leo, Marty e Lola.
A passeggio nella natura Rosy cercava da mangiare mentre i tre fratellini giocavano senza stancarsi mai per ore ed ore.
Quando giungeva la sera Rosy cercava un posto sicuro dove far dormire i suoi piccoli. Una notte vennero svegliati dal ringhio di cinque cani che dopo un secondo attaccarono Rosy. I suoi figli erano in pericolo allora Rosy aggredì i cani con tutte le sue forze con morsi e graffi fino a farli scappare. Rosy era stanca e ferita ma felice di aver salvato con coraggio i suoi cuccioli.