Amicizia: 3 Favole che insegnano l’amicizia ai bambini

I bambini vivono l’amicizia come una cosa naturale e spontanea. Da adulti i meccanismi spesso cambiano ecco perché è importante imprimere nei piccoli il significato della vera amicizia.
Ti proponiamo 3 favole che insegnano l’amicizia che possono essere raccontate già nella scuola dell’infanzia.

Il torneo di pallone

In un bel paesino vivevano due bambini: Roberto e Ivan.
Tutti i pomeriggi, dopo aver fatto i compiti, si allenavano a pallone nel piccolo campo dell’oratorio perché il torneo di calcio della scuola si sarebbe svolto dopo poche settimane. Litigavano sempre perché ognuno sosteneva di essere il più bravo a giocare e non permettevano a nessuno di allenarsi con loro.
Roberto era il più veloce a correre. Ivan tirava lunghi e potenti tiri.
La loro squadra “I Giaguari” arrivò senza problemi alla finale. Non c’era dubbio, Roberto e Ivan erano davvero dei fuoriclasse, i più bravi di tutta la scuola, ma questo non gli bastava. Nell’ultima e decisiva partita ognuno di loro voleva dimostrare di essere il migliore dimenticando di far parte di una squadra dove tutti si aiutano e diventano una cosa sola.
Mancavano pochi minuti al termine della partita, che era ancora in pareggio 0-0, quando Roberto iniziò a correre con il pallone verso la porta. Ivan cercava in tutti i modi di impossessarsi del pallone, tutti e due volevano fare il goal della vittoria.
Ad un certo punto si mise davanti a loro Simone, un bambino della squadra avversaria, che venne travolto e buttato a terra. Il piccolo Simone si mise a piangere e tutti gli altri bambini iniziarono a ridere di lui. Solo in quel momento Roberto e Ivan si resero conto che il loro comportamento sciocco aveva ferito Simone soprattutto nei sentimenti. Ivan aiutò Simone a rialzarsi e Roberto gli passò la palla. Simone corse verso la porta e segnò il goal che portò la sua squadra a vincere il torneo. Da quel giorno Simone divenne amico di Roberto e Ivan e tutti e tre, da veri amici, formarono l’attacco più forte di tutti i tornei.

Fungo e Quercia

amicizia

Il bosco della montagna Meringa era abitato da moltissimi animali e piante di ogni genere. Sulla cima della montagna però c’era un solo albero, la rigogliosa e maestosa Quercia.
Quercia viveva lì da moltissimi anni, sempre sola e con il trascorrere degli anni divenne vecchia e triste.
Un giorno fece una preghiera, chiese al cielo di conoscere l’amicizia prima di morire. Aveva sentito parlare dell’amicizia dagli uccellini di passaggio che, ogni tanto, si riposavano sui suoi rami.
Il mattino seguente Quercia sentì qualcuno sbadigliare, guardò sui suoi rami e non c’era nessuno, guardò nel ruscello vicino e non c’era nessuno. Dopo qualche minuto sentì solletico su una sua radice e curiosa cercò di capire perché. Ai suoi piedi era nato un bellissimo e profumatissimo fungo di nome Porcino.
Quercia era felicissima di avere qualcuno con cui parlare e Porcino era affascinato dalla lunga vita di Quercia. Passarono giorni e notti a parlare, stavano talmente bene insieme che a Quercia venne la paura di perdere quel suo nuovo e unico amico ma Porcino le disse: “Io non posso restare per sempre con te perché devo seguire i cicli della natura, ma ti prometto che tutti gli anni in questo periodo io tornerò qui, parleremo di tutto quello che ci è successo nel frattempo. Ti prometto che tornerò ancora qui perché dai veri amici si torna sempre“.

Le locomotive in pensione

Nella stazione di Viaggiopoli i treni arrivavano e partivano in continuazione.
Erano centinaia le persone che, tutti i giorni, salivano sui treni per andare al lavoro o in vacanza.
Sally era la locomotiva più vecchia di tutte e quando in viaggio incrociava le sue colleghe le faceva un occhiolino di saluto.
Tanti anni di lavoro su e giù per le tante città e mai un momento per scambiare una parola con qualcuno.
Finalmente arrivò il giorno in cui Sally finiva per sempre di lavorare e la sera, finito il suo turno, venne portata in un vecchio
capannone disperso nella campagna.
Tutte le locomotive in pensione si trovavano in questo deposito e vista l’ora dormivano tutte.
Al risveglio Sally si trovò di fronte a Molly che conosceva di vista nei tanti viaggi, era triste ed amareggiata come tutte le altre locomotive perché ora non sarebbero più servite a nulla. Sally pensò che doveva fare qualcosa e le venne in mente un’idea fantastica. Iniziò a cantare a squarciagola invitando le colleghe a vivere la pensione come una bellissima vacanza e si rivolse a loro dicendo: ” Molly e tutte voi, non è vero che non siete più utili, avete molto da fare. Finalmente abbiamo la possibilità di vivere qualcosa che non c’è mai stato concesso, noi possiamo vivere l’amicizia. Ognuno di noi ha una vita da raccontare e allora chi vuole iniziare?”. Durante i racconti Sally si rese conto che condivideva con le altre locomotive la maggior parte delle avventure e disavventure e questo le rese unite e amiche per sempre. Tutte le locomotive che sarebbero arrivate al deposito, da quel giorno, avrebbero trovato un’atmosfera di affetto e calore perché tutte avevano imparato cos’è il vero spirito dell’amicizia.

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