Bambini che usano un linguaggio strano: ecco qualche consiglio per le educatrici su come comprenderlo

Esistono numerosi bambini che usano un linguaggio strano: ecco qualche consiglio per le educatrici su come comprenderlo. Non tutti i piccoli si esprimono, infatti, in modo uguale, alcuni, ad esempio, hanno ciò che viene definito un forte ritardo di comunicazione rispetto ad altri loro coetanei. Questo stato del linguaggio viene rilevato su 3% della popolazione e può dipendere da numerosi fattori. Per fortuna, però, esistono dei comportamenti concreti da poter adottare per riuscire a capire di che cosa hanno realmente bisogno, così da non farli sentire soli. Accade spesso che un bimbo della scuola dell’asilo nido o anche della scuola dell’infanzia pronunci male delle parole anche perché non si trova a suo agio in un determinato ambiente e con particolari persone. In tal caso, sottolineano gli esperti, è necessario innanzitutto farlo sentire tranquillo per poi creare delle positive stimolazioni affinché il piccolo possa interagire anche senza per forza parlare bene. In questi casi è necessario che le educatrici lascino tranquillamente esprimere il piccolo senza interromperlo, correggerlo o peggio ancora, sgridarlo.

Non c’è nulla di più sbagliato, poi, che prenderlo in giro davanti ad altri bambini oppure eludere le sue affermazioni solo perché sono di difficile comprensione. Un tale atteggiamento aumenterà solamente ad innalzare un’insormontabile barriera tra educanda e bambino, che sarà in seguito davvero molto difficile riuscire ad abbattere. La cosa principale da fare è, allora, prestare una seria attenzione alle loro parole spezzate senza incalzarlo con punti di domanda continui che possono solo creargli imbarazzo.

Da osservare sono anche i loro lunghi silenzi, carichi di parole. E’ fondamentale, tra le altre cose, osservare la mimica facciale, dove si poggia il loro sguardo. Va benissimo se si riescono a favorire piccoli gesti, che vanno poi decodificati nel migliore dei modi. I movimenti, ad esempio, delle manine, in particolare delle dita, possono già fornire un’indicazione chiara di ciò che il bimbo desidera in un preciso momento. Un altro suggerimento da seguire è quello di andare a ripetere lentamente le frasi che vengono pronunciate dai piccoli, ma in modo corretto.

I logopedisti sottolineano che più le educatrici troveranno il tempo di stare vicino a questi bambini che adoperano un linguaggio strano, più riusciranno nel corso del tempo a trovare con essi una perfetta sintonia che le porterà a comprenderli sempre di più. Non è sbagliato guardare con i bambini un video che propone una serie di esercizi divertenti così da aiutarli ad imparare a parlare bene. E’ una buona azione quella di farli disegnare con pastelli colorati: è stato dimostrato, infatti, che tutti i bambini che comunicano male, riescono poi attraverso uno schizzo a farsi comprendere perfettamente. In generale non bisogna, comunque, mai stancarsi di portare avanti con loro lunghi ed allegri discorsi, ovviamente mai pesanti, anche se all’inizio possono sembrare ragionamenti senza alcun senso. Va bene porre loro domande guardandoli negli occhi ed evitando forti rumori attorno, leggere con delicatezza ed in una situazione comoda dei racconti, coinvolgerli nelle favole ed attendere le loro significative reazioni.

I piccoli che hanno questo ritardo della comunicazione riusciranno, comunque, a farsi capire. Ciò che in questi casi specifici è necessario non dimenticare è che sono le educatrici che devono entrare in punta di piedi nel mondo di questi piccoli e non viceversa. Far socializzare maggiormente i bambini con altri della loro età può essere un altro strumento per migliorare la situazione. I piccoli, infatti, stando a contatto con i loro coetanei che parlano correttamente, potrebbero imitarli andando così ad eliminare pian piano il loro problema.

 

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