Consigli per Educatrici di Scuole dell’Infanzia alle prese con genitori aggressivi

Confrontarsi o trovarsi a dover interagire con dei genitori che mostrano un comportamento aggressivo è sempre una situazione spiacevole da gestire con grandissima professionalità e sangue freddo. Comportamenti verbali violenti ed arroganti, purtroppo, nella società odierna sono all’ordine del giorno. Lo stress, le difficoltà economiche o relazionali, il continuo essere sottoposti a ritmi frenetici e un generale peggioramento delle qualità emotive ed empatiche sono tutte cause che contribuiscono a rendere le persone diffidenti, spaventate e, di conseguenza, poco propense alla gentilezza e alla pacatezza. Una vivace o energica discussione con un genitore comporta sempre una scossa emotiva e un disagio profondo, dispiace e può limitare o compromettere anche il rapporto che si ha col bambino.

Comprendere il tipo di aggressività
La prima cosa a cui si deve porre molta attenzione in caso di incontro con genitori aggressivi è capire se quest’atteggiamento è rivolto esclusivamente a noi o se questa persona è violenta e aggressiva anche col proprio figlio. Sono situazioni in cui mai ci si vorrebbe trovare ma, purtroppo, esistono ed è anche compito degli educatori avere un occhio sensibilmente attento su problematiche di questa importanza. Se il piccolo mostra segni fisici o psicologici di disagio e violenza, l’unica smossa intelligente da fare è consultarsi con la propria Direttrice o Direttore e valutare insieme come muoversi e in quale direzione, nell’interesse esclusivo del minore, evitando di farsi prendere da rancori personali o da valutazioni influenzate da essi.
Se invece ci si trova davanti, semplicemente, un genitore che ci tratta con prepotenza ed aggressività, magari per difendere il suo bambino da un appunto o un rimpovero che gli è stato fatto, allora la faccenda va affrontata partendo da altri presupposti.
La cosa più importante in assoluto è evitare, in qualsiasi caso, di rispondere ad aggressività con altrettanta aggressività. E’ fondamentale mantenere un contegno pacato e calmo, non alzare la voce, non gesticolare troppo e non farsi prendere dal panico o dall’agitazione. Forniamo le spiegazioni che il genitore ci chiede in modo puntuale e professionale, restando ferme sulle nostre posizioni ma chiarendo il più possibile le motivazioni didattiche e pedagogiche propedeutiche al nostro ruolo educativo e sociale e ai nostri doveri nei confronti di suo figlio e di tutti gli altri che, con lui, vivono la classe.

genitore aggressivo

I danni che può fare un genitore aggressivo
Quando tra un genitore ed un educatore si crea una situazione spiacevole e non basata sulla reciproca stima, purtroppo, come spesso accade, chi ne paga le conseguenze è il bambino. Il piccolo potrebbe percepire l’antipatia del genitore verso i suoi educatori e iniziare a comportarsi in modo capriccioso e non fiducioso durante le ore di permanenza in classe. Questo inconveniente potrebbe dare origine ad un circolo vizioso in cui i suoi comportamenti dovranno essere ripresi, scatenando nuovamente la rabbia del genitore che trasmetterà ancora di più ansia al piccolo che si comporterà ancora peggio. Di contro, lavorare con un bambino sentendosi costantemente in pericolo di giudizio e di lite, può portare a sentirsi limitate e perdere spontaneità, atteggiamento che per il bambino altro non sarà che la conferma che l’esperienza della scuola dell’infanzia è una cosa negativa. Fondamentale, quindi, mantenere la giusta lucidità per non cambiare atteggiamento nei confronti del nostro alunno, anzi, magari sforzarsi di dargli qualche piccola gratificazione extra o concedergli qualche coccola in più.

Si può recuperare un rapporto con un genitore aggressivo?
E’ possibile e, anzi, necessario, richiamare tutta la nostra buona volontà per cercare di ricucire un rapporto deteriorato con un genitore aggressivo o instaurarne uno che si basi almeno sul rispetto reciproco. Il consiglio è quello di cercare di mantenere sempre la calma e di parlare con molta sincerità e chiarezza, scegliendo accuratamente i termini per evitare di creare scoppi d’ira o infinite accuse su una parola che potrebbe essere percepita come insultante. Convergiamo la discussione sul concetto che, se famiglia e scuola non collaborano, seguendo una linea comune ed impegnandosi entrambe a far percepire al bambino la scuola come un’esperienza positiva, questo potrebbe influire negativamente su tutto il suo percorso scolastico, anche nel futuro. Facciamo capire al genitore che, per il piccolo, è fondamentale sapere che mamma e papà reputano gli educatori persone brave e degne di stima, perchè i bambini non hanno capacità di valutazione e si basano su quella dei genitori. Spieghiamo con molta sincerità che un cattivo rapporto genitori/insegnante crea dispiacere e confusione nei bimbi, che possono vivere le ore in materna con angoscia e paura e, nei casi peggiori, con vera e propria avversione. Se si fa capire a questi genitori che lo scopo di tutti è rendere sereni il loro bambino, forse, si ha una possibilità di rasserenarli e convincerli a venirci incontro, riponendo in noi stima e fiducia.

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