I bambini che non vogliono mangiare e rifiutano il cibo, provocano trepidazione non solo nei genitori ma anche nelle educatrici; soprattutto se ciò accade all’interno di una scuola dell’infanzia o ancor di più all’asilo nido. Il cibo, in effetti è molto importante per i bambini in quanto una buona alimentazione porterebbe alla crescita sana del bambino, evitando problemi riguardanti la crescita fisica, e lo sfociare in problemi psicologici, collegati con quelli fisici: che siamo bulimia, anoressia, mal nutrimento.
I primi rifiuti potranno essere già registrati durante lo svezzamento, dove le madri andranno in crisi, ma con un pò di pazienza si entrerà nell’ottica che il bambino fino a quel momento ha solo assaporato il latte; e che quindi rifiutare il cibo può essere una chiara conseguenza di ciò. Il tutto sta nell’abituarsi ai nuovi sapori, nella conoscenza di cibi completamente nuovi. Sostituire il cibo che rifiuta con del latte non aiuterà ne voi genitori e ne i bambini. Con il tempo, il bambino si abituerà a questo cambiamento e il variare del cibo aiuterà voi a capire i gusti del bambino, ma aiuterà il bambino stesso ad avvicinarsi a nuovi sapori. Il rifiuto del cibo non è sempre uno sfizio, un segnale negativo, ma è un segno positivo, in quanto il bambino sta registrando in sè una certa autonomia, quell’autonomia che lo porterà lontano dalla madre.
Di seguito saranno riportati dei trucchi per aiutarvi a far avvicinare il cibo a quei bambini inappetenti:
1. Durante lo svezzamento, non bisogna forzare il bambino ma assecondarlo e lasciarlo impiastricciare. Se il bambino vuole toccare il cibo, bisognerebbe lasciarglielo fare, in quanto ciò porterebbe ad una conoscenza della novità, ma soprattutto in lui si svilupperà quel processo che lascerà intendere in lui che il genitore/educatore sta accettando il suo percorso verso l’autonomia. Solo facendo così, fin da piccolo, non si arriverà ai 2/3 anni dei bambini che rifiuteranno il cibo.
2. Sono da evitare ricatti e giochini per persuadere il bambino, ciò provocherà conflitto tra voi e il bambino, ma anche un’inconsapevolezza da parte del bambino che starà mangiando solo perché riceverà qualcosa in cambio, e non di certo capirà il senso e l’importanza del nutrimento.
3. Il bambino che non vuole mangiare, non dovrà essere messo dinanzi ad una scelta su cosa mangiare; tutti dovranno ricevere le stesse pietanze e la scelta potrà limitarsi solo tra il primo o il secondo, se proprio si rifiuta di mangiare. Ammettere una vasta scelta di cibo, provocherà del bambino stesso un senso di superiorità nel rispetto degli altri commensali; e nei bambini intorno un senso di sottomissione rispetto ad altri privilegiati nella scelta. Inoltre bisogna tener ben presente, che al bambino che decide di non mangiare, non dovrà esser dato un rimpiazzo; in quanto ciò provocherà nel bambino il rifiuto per quel cibo, in quanto già sa che gli sarà offerto dell’altro.
4. Se il bambino ingerisce una piccola quantità di cibo, ciò non significa che morirà di fame; anzi il bambino riesce comunque a capire il suo senso di sazietà, che nella maggior parte dei casi, la quantità del cibo per rendere sazio un bambino è diversa da quella percepita dall’educatore/genitore e dal bambino stesso.
5. Se il bambino rifiuta una determinata pietanza non insistere, ma con il tempo, quella pietanza potrà essere riproposta al bambino sotto un altro aspetto, eseguendo un’altro tipo di preparazione. Solo dopo svariati tentativi si potrà giungere al fatto che quel cibo non è di suo gradimento.
6. Il bambino è molto condizionato dalla situazione che vive; lui nota tutto ciò che lo circonda, e soprattutto imita l’adulto; quindi per poter farlo avvicinare a determinate pietanze, sarà più semplice se vedrà che intorno a lui, quella stessa pietanza viene assaporata con il sorriso sulle labbra. Se i commensali apprezzano il cibo, il bambino sarà più propenso ad assaporare la pietanza.
7. Se a tavola si instaura un rapporto sereno tra i commensali, senza distrazioni il bambino sarà portato più facilmente ad instaurare un rapporto pacifico con il cibo.
8. Per poter far mangiare ai bambini pietanze un pò complicate per loro, come ad esempio le verdure, basta armarsi di pazienza e tanta fantasia e preparare piatti divertenti, che richiamano l’attenzione dei bambini.
9.Un’ottima idea, sarebbe quella di preparare insieme la pietanza da mangiare.
10. Da non dimenticare che bisognerebbe evitare l’eccessivo uso di zuccheri, e i fuori pasto. Una corretta alimentazione prevede 5 pasti al giorno, preparati con cibi di stagione.
Solo seguendo questi semplici trucchi, il bambino imparerà ad accettare una determinata alimentazione, senza dare troppi problemi. Il bene del bambino viene prima di tutto, quindi la calma, la serenità e la pazienza porterà ai giusti risultati.