Bambini stressati: ecco qualche consiglio su come è meglio approcciarsi a loro all’asilo

L’approccio con i bambini potrebbe non essere così semplice per un’educatrice in quanto non tutti i piccoli sono uguali: alcuni hanno un’indole più vivace, altri sono più timidi ed altri potrebbero non volerne proprio sapere di obbedire alle giuste regole. L’approccio con i bambini stressati deve seguire degli accorgimenti specifici, in modo tale da farli trovare a proprio agio, favorire la socializzazione con i compagni e spronarli nelle attività quotidiane come giochi e lavoretti da fare tutti insieme. Non resta quindi che scoprire alcuni consigli utili per le maestre su come comportarsi con i bambini stressati all’asilo nido ed alla scuola dell’infanzia.

Vi sono alcuni bambini educati e particolarmente rispettosi delle regole, mentre altri potrebbero essere stressati e manifestare comportamenti non consoni, pertanto insegnare loro la giusta disciplina potrebbe non essere affatto facile. Attraverso delle semplici accortezze è comunque possibile riuscire ad approcciarsi a loro ed integrarli nell’ambiente scolastico in modo adeguato.
Ad esempio, quando giunge il momento di rimettere a posto i giochi è importante accertarsi di aver attirato l’attenzione di tutti i bambini, magari battendo le mani e chiedendo loro di mettere in ordine.

Naturalmente i più piccoli che hanno ancora molto da imparare necessitano di un aiuto: un buon modo è quello di affidare loro un bambino più adulto che possa fargli da tutor. In questo modo il bambino stressato potrebbe sentirsi “importante” ed “onorato” di aver ricevuto un ruolo così interessante, così facendo sarà spronato a collaborare con gli altri compagni. Ovviamente bisogna sempre tener conto che nella maggior parte dei casi un bambino potrebbe non essere in grado di riordinare, quindi è buona norma insegnargli sempre come si fa. Infatti, questa attività viene svolta più volte durante l’arco della giornata, in modo tale che i piccoli memorizzino questi procedimenti e si aiutino l’uno con l’altro. I bambini devono quindi sentirsi gratificati del loro compito, pertanto non occorrono rimproveri o richiami.

Per i bambini più piccoli inoltre l’imitazione è alla base di tutto, la maestra potrebbe richiamare la loro attenzione con una canzoncina o un campanellino e chinarsi a raccogliere gli oggetti. In questo modo il piccolo apprenderà meglio il gesto e nelle volte successive tenderà ad imitare l’educatrice.

Un atteggiamento molto comune dei bambini stressati è quello di non voler condividere i giochi con i propri compagni. Cosa fare in questi casi? Basterà che la maestra coinvolga il soggetto stressato in un gioco o un’attività insieme agli altri bambini, proponendo loro uno scambio dei giocattoli. I piccoli potranno quindi imparare ad attendere il loro turno per utilizzare un giocattolo precedentemente usato dal compagno. Favorire questa capacità di attesa è molto importante, poiché il bambino in quel momento tenderà ad osservare il suo compagno.

Se un bambino invece dovesse continuare ad isolarsi è buona norma parlarne con la mamma e proporle di invitare a casa un suo compagno. Così facendo, si spronerà il piccolo a svolgere delle attività di gioco con il proprio amichetto anche all’interno delle mura domestiche, dove magari tende a sentirsi più a suo agio e pian piano inizierà a socializzare anche con i compagni all’asilo.

L’approccio con i bambini stressati da parte delle educatrici richiede ulteriori accorgimenti nel caso in cui si tratti di soggetti prepotenti che manifestano atteggiamenti aggressivi. E’ molto importante fare attenzione al modo in cui ci si pone con un bambino attaccabrighe, poiché questo comportamento potrebbe celare un disagio. In questo caso è consigliabile parlarne con i genitori per risalire all’origine del problema.

Inoltre se il bambino dovesse usare dei linguaggi non adeguati o dovesse dire delle parolacce è preferibile che la maestra ignori tale atteggiamento o ripeta la parola storpiandola, per il semplice motivo che nella maggior parte dei casi i bambini ripetono le parole che hanno sentito, ma senza conoscerne affatto il significato. Se invece il piccolo assume un atteggiamento di sfida e provocatorio con l’educatrice è buona norma far finta di nulla, poiché solo una volta che si sentirà ignorato smetterà di assumere quella condotta. In ognuno di questi casi è comunque importante evitare giudizi affrettati e trasmettere sempre tanto affetto ai bambini, valutando insieme ai genitori il problema alla base ed optando magari per un cambiamento dei ritmi della giornata, in modo tale che il piccolo sia sottoposto allo stress e alle tensioni il meno possibile.

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