A differenza delle scuole primarie, quella dell’infanzia ha una particolarità di non poco conto: le aule sono uniche e non esiste distinzione di età fra gli alunni di una medesima sezione. Si tratta di un aspetto logistico tipico di tutte gli asili, ma che spesso genera difficoltà nel creare armonia fra gli alunni.
Troppo spesso gli educatori si ritrovano a dover gestire situazioni diverse fra loro e se da una parte c’è il bambino che richiede maggiore attenzione perché più piccolo, dall’altra c’è quello più grande che necessita di stimoli per sviluppare le facoltà intellettive. E’ possibile però avere una classe in armonia nelle Scuole dell’Infanzia, prestando alcune accortezze sul carattere di ciascun alunno e sulla possibilità di diversificare (per omogeneizzare) un ambiente composto da bambini di diversa età.
Tenere in considerazione l’eta dei bambini
Le classi di una scuola dell’infanzia possono essere formate da alunni la cui età può partire dai due – tre anni fino a giungere ai cinque. Gli asili nido includono anche bambini di età inferiore ma in questo caso il corpo docente è formato da educatori appositamente preparati per gestire infanti in tenerissima età. Il bambino inizia a sviluppare facoltà cognitive già a partire dal secondo anno, mentre al terzo inizia a delineare quello che è l’aspetto legato alla ragione. Se in una certa fascia di età il bambino agisce per stimoli, successivamente adotta comportamenti razionali. Una classe della scuola dell’infanzia può essere eterogenea e composta quindi da bambini di età differenti, ma le cui esigenze possono diversificarsi anche di molto. L’educatore, in questo caso, non dovrebbe mai dimenticare l’età di ciascun alunno, in considerazione alle esigenze che ogni bambino manifesta durante le ore scolastiche. Esistono appositi corsi per preparare l’educatore ad ogni evenienza e per adottare un atteggiamento che sia il più conforme ai bisogni di ogni alunno. In tal modo sarà possibile gestire la classe senza perdere la giusta attenzione da riservare ad ogni alunno.
Ogni età richiede una specifica attività ludica
Spesso si è portati a realizzare attività ludiche uniche che riescano a coinvolgere tutti i bambini di un’unica classe. Il perché è subito detto: un solo gioco non comporta dispendio di energia e non richiede uno sforzo massimo nel gestire più gruppi ciascuno dei quali svolge qualcosa di diverso. Così si scelgono spesso attività legate al disegno, alla recita, all’utilizzo di giochi interattivi o di materiali che possano insegnare al bambino i colori, le forme, i solidi. Come accennato precedentemente, i bambini di età differente possono manifestare esigenze diverse legate agli stimoli che ciascuno di loro rivela con il comportamento. Se all’età di tre anni la sfera razionale inizia a svilupparsi in maniera evidente, un bimbo di due anni agisce per impulso senza avere la piena cognizione delle azioni che sta compiendo.
Le attività ludiche, come consigliano molti esperti, dovrebbero essere studiate in base alla fascia di età di ciascun alunno, creando piccoli gruppi all’interno del quale si svolgono attività differenti. I gruppi dovrebbero essere formati da bambini della medesima età, per evitare bisticci o incomprensioni e per coinvolgere ciascuno nel gioco che l’educatore propone.
Il gruppo formato dai bambini con età più grande possono occuparsi di giochi legati ad un’attività logico-intellettiva, mentre il gruppo formato dagli alunni più piccoli potrebbe utilizzare materiali differenti (come la plastilina o i mattoncini) per stimolare organi sensoriali come il tatto e la vista. In quest’ultimo caso è fondamentale prestare la massima attenzione, soprattutto verso i più piccoli prevenendo incidenti.
Creare gli ambienti a misura di ogni bambino
Non potendo formare classi differenti, come avviene invece nell’ambito delle scuole elementari, è possibile creare l’ambiente prendendo in considerazione il bisogno di ciascun bambino. In altre parole si potrebbe suddividere l’aula in aree ognuna delle quali è arredata in considerazione dell’età dei bambini. Se gli alunni più grandi si adattano molto meglio ai banchetti e alle sedie, quelli più piccolini preferiscono tappeti interattivi che possano coinvolgerli in un gioco che richieda molto movimento. Le aule di una scuola dell’infanzia sono molto ampie, proprio per consentire di accogliere gruppi numerosi di bambini e per dar loro la possibilità di muoversi liberamente. Ipoteticamente l’aula può essere suddivisa in più aree ciascuna delle quali trova un apposito arredo concepito per una specifica fascia di età. La zona banchetti può essere ammobiliata con armadietti che raccolgono libri e giochi interattivi, colori e copisteria per lo svolgimento delle attività didattiche. L’ambiente per un’età intermedia può essere decorato con complementi d’arredo che stimolano la logica ma allo stesso tempo garantiscono il gioco. L’area riservata ai più piccini dovrebbe essere arredata con molta attenzione, proprio in conformità alla tenera età degli alunni.
La diversificazione degli arredi consentirà a ciascun bambino di scegliere l’ambiente che più rispecchia le sue esigenze, senza creare confusione e, soprattutto, rispettando gli spazi degli alunni con differente età. L’educatore saprà quindi individuare l’area più appropriata semplicemente seguendo l’istinto degli alunni.
Assumere più educatori e suddividere le classi
Una scuola dell’infanzia con carenza di personale non garantisce una gestione perfetta di un’intera classe. Prestare attenzione a bambini con esigenze differenti e con età diverse richiede professionalità ed esperienza, nonché un’infinita pazienza nel saper prontamente rispondere ad ogni bisogno. Le classi molto affollate con un corpo docente formato da uno o due educatori difficilmente riesce a creare armonia fra gli alunni. E’ importante quindi assumere personale che sia, al tempo stesso, qualificato in base all’età di ciascun bambino e che sappia suddividere i compiti con i colleghi. Se un educatore è specializzato nell’età infantile, un altro potrebbe coordinare il gruppo dei bambini più grandi riuscendo quindi a guidare gruppi di scolari molto ridotti a cui è possibile ripartire il giusto interesse. Più personale significa la possibilità che ogni educatore sappia dedicare tempo e attenzioni in maniera peculiare, evitando inconvenienti che potrebbero compromettere la reputazione della scuola.
Se lo spazio lo consente, si potrebbero suddividere gli alunni anche in aule diverse, in maniera tale da avere sotto controllo gruppi ristretti senza generare confusione all’interno di un medesimo ambiente.
Esternare sicurezza e tranquillità
Infine un accenno al carattere dell’educatore. Il bambino, a prescindere dall’età, avverte meglio di chiunque altro la tensione, la paura o la stanchezza di un adulto. Il che potrebbe incidere negativamente sul suo comportamento, esternando a sua volta paura e tensione. Non esiste un educatore perfetto, mentre il perfettibile è dotato di infinita pazienza e di un carattere capace di suscitare sicurezza e tranquillità. Ci vuole esperienza, ma anche un atteggiamento positivo perché il bambino si spaventa facilmente, e con la stessa facilità può essere capriccioso o manifestare piagnistei. L’equilibrio dovrebbe stare in un carattere fermo (non troppo accondiscendente, ma neanche troppo duro) e nella capacità di nascondere ansia e preoccupazione.
In definitiva per avere armonia in classe serve un equilibrio tra vari fattori, fattori ambientali, capacità degli educatori, la considerazione ed il rispetto per l’età anagrafica ed evolutiva dei bambini.