Streptococco all’asilo, come comportarsi e limitare i casi di contagio

Lo Streptococco è un’infezione molto diffusa tra i bambini dell’asilo, poiché questo batterio tende a svilupparsi negli ambienti chiusi e particolarmente affollati. Per questo motivo le sue vittime preferite sono i piccoli che frequentano l’asilo nido o la scuola dell’infanzia, poiché trascorrono molte ore in un ambiente chiuso all’interno delle aule.

Lo Streptococco è un’infezione faringea che si concentra principalmente nel naso e nella gola. E’ molto importante saper riconoscere i sintomi di questa malattia nei bambini in modo tempestivo, poiché il contagio può avvenire molto rapidamente. Questi batteri si possono diffondere con estrema facilità mediante colpi di tosse, starnuti, ma potrebbe anche essere sufficiente che i bambini si scambino una risata fra loro per essere contagiati.

L’incubazione del virus dura circa tre giorni in seguito ai quali iniziano a manifestarsi le prime sintomatologie tra cui mal di testa, tonsille gonfie, gola irritata, febbre, placche, mal di pancia e in altri casi il bambino può anche essere affetto da alitosi ed avvertire dolore alle orecchie.
Nel dubbio è importante eseguire una diagnosi attraverso un tampone faringeo per stabilire se effettivamente la patologia è causata o meno dalla presenza di questo batterio. Una volta diagnosticata l’infezione da Streptococco, il bambino sarà sottoposto ad una cura antibiotica che può durare oltre i dieci giorni. In genere dopo i primi giorni di antibiotico la febbre inizia a scendere e i disturbi tendono gradualmente ad alleviarsi.

Purtroppo, essendo il mal di gola un disturbo piuttosto comune, soprattutto tra i piccoli dell’asilo, non sempre questo sintomo è provocato da Streptococco, a tal proposito è molto importante eseguire una diagnosi specifica, in modo tale da escludere qualsiasi sospetto riguardo questo batterio.
Occorre comunque considerare l’elevato contagio che può avvenire mediante questa patologia: la faringite da streptococco può essere facilmente trasmessa ad altri bambini soprattutto durante la fase di sfogo principale dell’infezione, ma ciò non esclude che questo rischio resti elevato anche per i 20 giorni successivi nel caso in cui la malattia non venga curata in modo adeguato. Infatti, se la faringite da Streptococco è mal curata possono subentrare ulteriori sintomatologie come febbre reumatica, scarlattina, danni ai reni e comparsa di impetigine.

Se un bambino è affetto da streptococco, per limitare i casi di contagio è indispensabile allontanare il piccolo dall’asilo, preferibilmente per un lungo periodo di tempo e almeno tre o quattro mesi prima di reinserirlo l’anno seguente è consigliato eseguire alcuni cicli di terapia immunostimolante che possono risultare un grosso aiuto per prevenire ulteriori complicazioni. Inoltre, per escludere ulteriori probabilità di contagio, è buona norma accertarsi che in casa non vi siano portatori sani di questo batterio, anche se è più raro che un bambino si ammali tra le mura domestiche.
Per agire con totale prudenza è importante che la famiglia e i compagni di classe del bambino affetto da Streptococco si sottopongano ad un controllo della gola per tre giorni di seguito dopo aver appreso la notizia del compagno malato.

In altri casi i soggetti colpiti, oltre alle sintomatologie tipiche di questo virus, possono anche essere affetti da eruzioni cutanee e sinusite, ma vi possono essere situazioni in cui non si verifichi assolutamente comparsa di febbre né mal di gola o altri disturbi. In queste circostanze l’infezione da Streptococco è assolutamente asintomatica. Solitamente la totale assenza di sintomi nel portatore sano di questo batterio indica che l’infezione non è contagiosa.

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