Lo studio dell’inglese, oggi, è una pratica importante introdotta già dalla scuola primaria. Iniziare proporre un approccio alla lingua inglese fin dalla scuola dell’infanzia è un’ottima idea che aiuterà i bambini ad essere meno in difficoltà quando arriveranno alle primarie. Inoltre, decidere di dedicare qualche ora a settimana allo studio, li educa e li inizia alla capacità di prestare attenzione ad una lezione, all’impegno, al metodo di studio e alle dinamiche che si troveranno ad affrontare quando approderanno alle elementari per inziare la loro carriera scolastica. I bambini da 3 a 6 anni possiedono una capacità di apprendimento già molto sviluppata e ricettiva, sono curiosi e propensi a sperimentare nuove attività, soprattutto se gli vengono proposte come “cose da grandi” rendendogliele, al tempo stesso, un piacevole momento di svago e di gioco. E’ importante organizzare la lezione d’inglese con molta partecipazione ed enfasi, per passar loro il messaggio che ci si sta accingendo a fare qualcosa di molto importante, da adulti, un’attività riservata, solitamente, a bambini di un’altra età ma concessa a loro perchè si crede nelle loro potenzialità e capacità. Un altro atteggiamento consigliato è quello di gestire la lezione concedendo estrema interazione. Lasciamo che si esprimano, che intervengano, che facciano domande o che si suggeriscano tra loro, creando una situazione di gruppo e di collaborazione. Di seguito 3 idee per introdurre l’insegnamento dell’inglese, da cui trarre libero spunto, arricchendole o modificandole in base alle proprie esigenze e alla propria metodologia didattica.
La favola con parole a sorpresa
Si possono dedicare, per esempio, due ore alla settimana a raccontare favole conosciute inserendo, durante la lettura, alcune parole in inglese. I bambini, ordinatamente seduti proprio come alla scuola primaria, nei loro banchi o anche in circolo per terra, dovranno attentamente seguire la fiaba e interrompere rumorosamente l’educatrice quando sentiranno pronunciare la parola straniera. A quel punto potranno indovinarne il significato ricavandolo dal contesto o glielo si potrà svelare, facendola ritornare spesse volte nel resto del racconto e aspettando che interrompano ripetendola e traducendone il significato. Quando ne avranno preso padronanza si lascerà che siano loro a completare le frasi in cui compare la parola in inglese, in modo che possano ripeterla più volte e memorizzarne il significato in italiano. Nei giorni successivi è possibile riproporre le parole imparate, inserendole nella conversazione quotidiana, sostituendole a quelle italiane ed invitando i bimbi a fare altrettanto. E’ bene evitare che diventi un’ossessione o un obbligo, calibrare bene le volte in cui si proporrà il gioco per non opprimerli con ansie da prestazione che, alla loro età, non sanno ancora gestire.
I cartoni animati bilingue
Per mezz’ora alla settimana si potrebbero coinvolgere i bimbi nella visione di un cartone animato che proponga un episodio in italiano e, subito dopo, la rielaborazione in inglese. Per esempio, “Peppa Pig” e “Teletubbies” sono due serie adatte all’età della scuola dell’infanzia che utilizzano questo metodo anche per la trasmissione in televisione, sui canali dedicati ai cartoni animati. Probabilmente i bambini non saranno in grado di ricordare ogni singola parola dell’episodio appena visto ma, l’ascoltare un’intera puntata di una decina di minuti in inglese, abituerà il loro orecchio alla pronuncia, al suono, a prendere confidenza con una lingua che per loro è sconosciuta. Inoltre, la coordinazione occhio-mente li aiuterà a mettere in relazione ciò che sentono con le azioni che vedono riprodotte dai loro beniamini sullo schermo e li aiuterà, comunque, a comprendere il significato generale di ciò che stanno ascoltando, in aggiunta al fatto di aver appena visto le stesse cose in lingua italiana. Dopo la visione del cartone animato si potranno estrapolare alcune frasi chiave e ripeterle più volte, magari tutti in coro, per far sì che i bambini possano memorizzarle comprendendone appieno il significato.
Inglese e movimento
Se si vuole scegliere un approccio meno simile a quello della scuola primaria e restare in un ambito ludico ed esclusivamente divertente, si può decidere di coinvolgere i bimbi in un gioco molto fisico che preveda l’introduzione della lingua inglese. Si lasciano sparpagliare i piccoli per la classe, ben distanziati l’uno dall’altro e si danno comandi di azioni, in inglese, come ad esempio “correre”, “saltare”, “cantare una canzone” che loro dovranno prontamente effettuare. Il connubio tra fare attenzione a ciò che dice l’educatrice, obbedire al comando e potersi subito sfogare fisicamente nell’eseguirlo, aiuterà a mantenere vivo il coinvolgimento e il divertimento ma, nello stesso tempo, stimolerà il loro interesse a comprendere ciò che viene chiesto per poterlo eseguire e vincere, così, il gioco di gruppo che li vedrà tutti coinvolti.