Essere educatore significa anche conoscere bene le fasi che attraversa un bimbo che entra in contatto con te tutti i giorni. La maturazione del linguaggio è un momento delicato dello sviluppo e attraversa stadi ben distinti e tutti connotati di grande importanza. Ogni stadio è associato ad un’età differente e dare un occhio di riguardo a ognuno di essi aiuta a capire eventuali disagi linguistici per prevenirli o correggerli. L’elaborazione delocutoria nei bambini dell’asilo nido è uno di questi momenti da tenere sotto controllo.
Stadio interlinguistico primario
All’interno dello stadio interlinguistico primario che coinvolge i bambini nei mesi 18-36 e che rappresenta il primissimo momento del linguaggio verbale troviamo una fase di elaborazione delocutoria che si conclude intorno ai 20/21 mesi e precede la fase grammaticale o del linguaggio costituito dei bambini dopo i due anni. L’elaborazione delocutoria è il secondo stadio di un processo più complesso che viene preceduto dalla fase olofrase, in cui il piccolo di appena un anno pronuncia soltanto una parole che, in base al suono e al contesto inserita, vuole dire anche frasi intere. Durante la fase delocutoria il bambino comincia a dire le sue prime, anche se brevi, frasi e le formula in terza persona. Ad esempio “Elisa acqua” può voler dire che la bimba ha sete e vorrebbe bere dell’acqua. I suoi pensieri e, pertanto, le sue prime espressioni sono molto semplici e comincia a pronunciare anche nomi di cose e persone senza averle necessariamente davanti in base ad associazioni mentali legate al ricordo. Ovviamente, però, siamo ancora ben lontani dal formulare espressioni corrette dal punto di vista grammaticale e di sintassi.
Le infinite combinazioni di parole
La fantasia dei bimbi e il loro ridotto vocabolario spesso suscitano sorrisi nei genitori e negli educatori che li sentono pronunciare semi-frasi strane e a volte senza senso perché a questa età non hanno ancora acquisito le competenza necessarie per frasi semplici ma grammaticalmente corrette e di senso compiuto. Sono caratteristiche della fase delocutoria le infinite combinazioni di parole che il bambino formula per esprimersi e farsi capire dagli adulti. Sono guidati dalla spontaneità che li accompagna anche nella fase linguistica. Come educatore in un asilo può capitare di sentire frasi del tipo: “Mamma asilo” che il bambino esprime per indicare che la sua mamma è venuta o sta venendo a prenderlo all’asilo. Questa forma pre-linguistica si chiama nome+nome. Un’altra espressione tipica è “Papà gioca” pronunciata per incitare il genitore a giocare con lui e rappresenta una combinazione nome+verbo. Infine, il bambino può associare delle proprietà particolari ad alcuni oggetti e riportarle nelle sue espressioni primarie con una combinazione nome+aggettivo del genere “bambola gialla”.
L’importanza della fase delocutoria
L’elaborazione delocutoria nei bambini ha una grandissima importanza perché precede le due fasi successive del linguaggio in cui imparano a parlare in prima persona rispettando criteri definiti che rendono le loro espressioni più elaborate. Sono quattro le aree che il momento delocutorio anticipa e riguardano l’aspetto fonologico, sintattico, semantico e pragmatico. Il bambino comincia a pronunciare suoni nuovi e, se nella fase precedente aveva difficoltà con le sillabe semplici, in questa nuova fase i problemi si evidenzieranno ancora di più. Le frasi pronunciate cominciano ad avere una grammatica corretta e sono dette con la sintassi giusta. Ormai le espressioni prive di senso restano solo un simpatico ricordo che nè i genitori nè gli educatori dimenticano per i momenti di ilarità che quasi sicuramente hanno comportato! Inoltre, i bambini utilizzano le loro frasi per comunicare con gli altri e soprattutto all’asilo è un dato importante per gettare le basi della socializzazione. Problemi di linguaggio evidenti o celati nella fase delocutoria comportano problematiche che vanno aldilà dell’acquisizione linguistica perché coinvolgono anche la sfera sociale e relazionale.
Alcuni consigli utili
Come educatore non finirai mai di imparare! I bambini sono un mondo complesso e meraviglioso che deve essere scoperto piano piano e ognuno di loro ha una sua natura diversa che lo rende unico. Durante le fasi linguistiche che il bambino attraversa, e soprattutto nella fase delocutoria che coinvolge in prima persona gli educatori dell’asilo nido, è bene che il linguaggio dell’adulto che si approccia con lui sia semplice e le frasi siano pronunciate lentamente, caratterizzato da molte letture elementari che contengano parole sempre nuove per arricchire il suo vocabolario e dalla fonologia non ancora complessa, per stimolare la ripetizione. Ogni espressione deve trovare riscontro nella realtà circostante e un aiuto nei libri è fornito dalle immagini che attirano moltissimo l’attenzione dei piccoli aumentando il loro interesse ad apprendere inconsapevolmente determinati contenuti. Infine, studi recenti dimostrano che una metodologia errata è cercare di far ripetere al bimbo le parole per migliorarne la pronuncia in quanto si rischia solo di ottenere un diniego. La spontaneità e la naturalezza devono accompagnare un insegnamento efficace e, perché no, anche divertente per i bambini.