10 trucchi per aiutare i bambini ad esprimere le proprie emozioni in classe

Esprimere le proprie emozioni è una capacità non semplice da acquisire, perché se è vero, come è vero, che lo sviluppo emotivo inizia già nel periodo neonatale, è altrettanto vero che la dimostrazione e l’espressione delle stesse dev’essere stimolata e incoraggiata.


E’ un percorso lungo che si intraprende anche nelle aule scolastiche, fin dall’ asilo nido e dalle scuole dell’infanzia e in cui tu, in vece di insegnante e di educatore, hai un ruolo fondamentale.
Ovviamente, ogni bambino dev’essere considerato come un individuo a sé, con le sue emozioni e il suo carattere e non per tutti i bambini dovrai avere lo stesso approccio se desideri ottenere dei risultati. Tuttavia, esistono dei piccoli trucchi che possono aiutarti nel difficile compito di accompagnare i bambini nel percorso di espressione delle loro emozioni, partendo proprio dalla classe e dall’ambiente scolastico.
Ecco 10 trucchi che possono essere utili per aiutare i bambini ad esprimere le proprie emozioni in classe:

1. Creare un ambiente sereno
Questa è la base per invogliare i bambini a essere sé stessi, a non limitare le loro emozioni e a non inibirsi. Un clima sereno in classe è fondamentale affinché i più piccoli vivano la condizione scolastica con piacere, identificando le ore trascorse in classe come un momento di gioia e non di costrizione. Un bambino che si trova bene in un determinato ambiente è un bambino maggiormente predisposto ad esternare i suoi sentimenti. Nelle vesti di insegnante, la tua priorità dovrebbe essere quella di fare in modo che ogni bambino della classe si trovi a proprio agio con gli altri compagni e con te, che devi rappresentare la figura di riferimento in quel contesto.

2. Trasmettere fiducia
Parti da una domanda molto semplice: tu, adulto, con chi esprimi con più facilità le tue emozioni? Ovviamente con le persone di cui ti fidi. Perché non dovrebbero fare lo stesso i tuoi bambini? Tu, per loro, devi essere la guida e il riferimento, devono trovare in te l’ancora per le loro suggestioni infantili e devono sapere che in te possono trovare una spalla su cui piangere o un complice per ridere. Ci riferiamo, comunque, a un’età massima di 5 anni, in’età in cui i bambini non hanno freni inibitori ma, al tempo stesso, iniziano ad acquisire il senso del pudore. Dimostrare loro che esternare le loro emozioni a una persona di fiducia non è sbagliato ma che, anzi, è la cosa più bella e normale della loro vita, è un insegnamento importantissimo. Ovviamente, tu non devi essere l’unica persona con cui loro devono relazionarsi, perché il tuo compito è anche quello di fare in modo che i bambini, tra di loro, imparino a confrontarsi e a supportarsi a vicenda. Tu, col tempo, devi ridurre la tua influenza su di loro, che devono comunque sapere che in te hanno sempre un punto di riferimento, anche se le loro relazioni dovrebbero svolgersi principalmente tra coetanei.

3. Evitare di alzare i toni
E’ difficile, molte volte, evitare di alzare la voce o usare toni duri per attirare la loro attenzione, ma devi riuscire a utilizzare sempre la pacatezza. L’inibizione è quanto di più sbagliato ci possa essere nel processo educativo e di crescita di un bambino, perché si blocca la loro naturale predisposizione all’esternazione in una maniera non corretta, in qualche modo violenta. Anche senza utilizzare le maniere forti puoi ottenere il rispetto: non serve che dimostri che hai il potere, loro devono capire che tu sei la loro guida e questo lo puoi fare anche in modo pacato, ma fermo, comunque irremovibile.

4. Spiega le tue emozioni
I bimbi devono capire che anche tu, come loro, provi delle emozioni ed essendo tu il loro riferimento, devi dare il buon esempio, partendo proprio da te stesso.
Quando succede qualcosa in classe e ti arrabbi, quindi esterni un’emozione davanti a loro, cerca sempre di motivare questo stato d’animo, dai un senso alle tue azioni. La chiarezza è fondamentale nei bambini per aiutarli nel loro processo di crescita, perché a quell’età capita spesso che il bambino non capisca i suoi sentimenti, che provi confusione non capendo la natura dell’emozione che sta provando. Quindi, anche se sei triste, felice, arrabbiato, nei limiti del possibile, ricordandoti che sei davanti a bimbi piccoli, dai una spiegazione.

5. Dai un peso alle loro parole
Quando un bambino decide di confidarsi e di esternare un’emozione, uno degli errori più gravi che puoi fare è quello di non dare peso alle sue parole. Per quanto a te possa sembrare un discorso da poco quello che ti sta riferendo il bimbo, nella sua sfera infantile è, invece, qualcosa di grande, che causa delle emozioni: possono essere rabbia, felicità, tristezza. Liquidare un bambino con una risata o cambiando argomento, per esempio, gli fa capire che non è importante che lui ne parli e svilisce i suoi sentimenti. Per quanto, nel naturale ordine delle cose, gli argomenti di un bambino siano davvero (per fortuna) delle piccolezze, per loro non è così, allora prenditi del tempo e dedicaglielo, fagli capire che sei interessato a quello che sta dicendo e trova le parole giuste per aiutarlo.

6. Non forzare la socializzazione
Il tuo compito è quello di creare un ambiente sereno in classe, devi essere la guida dei tuoi bambini ma devi anche essere il tramite per la loro socializzazione. Tuttavia, fai attenzione a non forzare i rapporti sociali tra di loro e lascia che i bambini gestiscano il tutto secondo i loro tempi. Trovarsi inseriti in un gruppo di cui loro non sentono l’appartenenza inibisce sensibilmente la loro capacità di espressione. I bambini, per loro natura, chi più e chi meno, sono portati alla socializzazione ma devono essere loro a dettare i tempi e i modi: nel momento in cui si crea il legame interattivo, allora il bambino sarà naturalmente portato a esternare le sue emozioni con i coetanei, ma non con tutti, giustamente solo con quelli con i quali sente più forte il rapporto di fiducia.

7. Capire i principali tratti caratteriali
Intuire i punti principali del carattere di un bambino è fondamentale per capire in che modo relazionarsi con lui e aiutarlo nell’interazione. Per i bambini più introversi è necessario porre un’attenzione in un più, diversificare i canali di comunicazione e individuare, magari, un’attività che possa in qualche modo aiutarlo a migliorare le sue interazioni con il prossimo.

8. Non forzare l’espressione delle emozioni
Se un bambino vuole parlare lo farà e se non vuole farlo è inutile forzarlo, vivrebbe l’esperienza come una violenza e si otterrebbe l’effetto opposto. Infatti, aiutare i bambini a esprimere le proprie emozioni in classe non significa forzarli a parlare ma significa fargli capire che è una belle cosa. Devono sentirsi liberi di farlo come e quando vogliono, nel rispetto del prossimo, non perché vengono obbligati ma perché sentono di volerlo fare.

9. Creare dei giochi apposti per la loro espressione
Le attività in classe possono essere un valido supporto per aiutare i bambini in questo percorso. Con cadenza settimanale, per esempio, puoi organizzare dei giochi che li aiutano a capire le loro emozioni. Un esempio? Potresti metterli davanti a una fattispecie e far dire loro come si sentirebbero se la vivessero.
– cosa provi quando la mamma compra il gelato?
– come ti senti quando saluti i tuoi amichetti per tornare a casa?
– cosa provi se il tuo amico ti ruba il tuo giocattolo preferito?
Questi sono solo alcuni esempi di fattispecie che puoi proporre ai tuoi bambini, chiedendo loro di motivare l’emozione. In questo modo iniziano a collegare la causa e l’effetto e sono maggiormente in grado di gestire le loro emozioni.

10. Lasciali liberi
Un bambino vuole piangere? Lascialo fare, non lo sgridare, non lo mettere in soggezione davanti ai suoi compagni. Piuttosto avvicinati a lui e fatti spiegare il motivo, vero, per cui sta esprimendo la sua emozione in quel modo. Lascialo libero di piangere, di ridere e, se la circostanza lo richiede, anche di urlare: la libertà di espressione è propria di questa età, poi, quando ha terminato, gli dimostri che, forse, avrebbe potuto trovare un altro modo per esprimersi, forse anche più efficace, senza però fargli capire che ha sbagliato a esternare la sua emozione.

In conclusione rispettando gli stati d’animo, gli spazi ed i tempi del bambino sarai in grado non solo di aiutarlo ad esprimere le proprie emozioni anche al di fuori del proprio ambiente familiare ma anche di aiutarlo a socializzare con gli altri bambini.

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