Bambini con allergie alimentari sono sempre esistiti, ma l’attenzione posta oggi su questo tasto sia dai medici che dai genitori è sicuramente (e giustamente) maggiore. Un’allergia alimentare condiziona almeno in piccola parte la vita del bambino allergico e gli adulti che lo circondano non dovrebbero stare attenti solamente al contenuto del suo piatto ed alla sua salute fisica, ma dovrebbero avere altrettanta cura per l’aspetto psicologico: quando si mangia a mensa, il rischio che il bambino/la bambina allergico/a si senta diverso/a dagli altri è alto, e potrebbe divenire una fonte di stress o disagio. In quanto maestra o educatrice, spetta a te in quel momento prevenire ed evitare che questo succeda.
Mettiti nei panni dei bambini con allergie alimentari
Il primo passo per comprendere realmente cosa fare per evitare che i bambini con allergie alimentari si sentano diversi dagli altri è provare a metterti nei loro panni ed immaginare come si possano sentire. Per noi adulti è facile sottovalutare la difficoltà che un bambino può effettivamente provare in una situazione come questa, e rischiamo di sminuirla e non prenderla sul serio.
Quando si è piccoli, il nostro carattere e la nostra personalità si sta ancora formando. Non avendo ancora una individualità forte e ben formata, la sicurezza di sé è spesso data dall’essere uguale a tutti i nostri coetanei, da un forte senso di appartenenza ed uguaglianza col gruppo in cui siamo inseriti. Ecco perché, anche soltanto l’avere un alimento diverso da tutti gli altri nel piatto può essere una reale fonte di turbamento. I bambini allergici potrebbero pensare che, mangiando una cosa diversa da tutti gli altri, sono loro stessi ad essere diversi, e sentirsi diversi potrebbe farli sentire esclusi o in difetto.
Vediamo cosa puoi fare per evitare che i bambini allergici dell’asilo nido si sentano diversi da tutti gli altri al momento del pasto.
Non porre l’accento sul contenuto “speciale” del piatto
Il primo e fondamentale errore da evitare è porre l’accento, sia in senso positivo che negativo, sul fatto che il bimbo allergico deve mangiare cose diverse dagli altri. Facciamo un banale esempio: capita spesso che il piatto del bambino allergico sia servito prima o dopo quello degli altri bambini, al fine di essere sicuri di dargli il piatto giusto. Se questa è una precauzione necessaria per non rischiare di servirgli cibo contenente ingredienti ai quali è allergico, gli adulti presenti dovrebbero evitare frasi come “Ecco che arriva il piatto di Luca“, “Aspettiamo che arrivi anche il piatto di Clara” eccetera. Non dovreste neanche esaltare la porzione del bimbo allergico, sottolineando quant’è buono o definendolo un piatto “speciale”: anche se l’intenzione è di rassicurare ed incoraggiare il bimbo allergico, sottolineare in qualunque modo il suo piatto è sbagliato. Un approccio completamente normale è quello che rischia di meno di far sentire diverso il bimbo allergico.
Prestare attenzione alle frasi dei compagni
I bambini, anche quando molto piccoli, nella loro ingenuità possono mettere in difficoltà un coetaneo con le loro domande o osservazioni. Qualcuno potrebbe chiedere, ad esempio, perché Francesco o Martina non mangiano le stesse cose, fare commenti sul fatto che il loro piatto sia più buono o più cattivo e via dicendo.
In questi casi dovresti intervenire, ma con discrezione. Il tuo tono dovrebbe essere molto tranquillo, mai di rimprovero, perché è normale che i bambini osservino, siano curiosi e si esprimano su ciò che desta la loro attenzione. Devi avere riguardo sia nei confronti di chi ha commentato, sia nei confronti del bimbo/a allergico/a che potrebbe sentirsi in difficoltà.
In tutta tranquillità, spiega che il/la bimbo/a allergico/a in quell’occasione mangia un’altra cosa perché quello che gli altri hanno nel piatto potrebbe fargli male. Chiedi ad ognuno se c’è un cibo che proprio non gli piace o che non hanno mai mangiato: in questo modo verrà fuori che tutti escludono alcuni alimenti dal proprio menù, ed il/la bimbo/a allergico/a non si sentirà più tanto diverso/a.
Altre piccole, pratiche soluzioni
Spesso si tende, per motivi pratici, a far sedere al momento del pasto vicini i bambini con allergie alimentari. Questa scelta potrebbe suggerire l’idea ed il sentimento che loro hanno qualcosa di diverso dagli altri. Se ce n’è la possibilità, perché non spargerli in mezzo al gruppo e lasciarli sedere dove preferiscono? Già quest’opzione in sé potrebbe ridurre notevolmente che i bambini allergici si sentano diversi dagli altri.
Qualora il/la piccolo/a allergico/a sia soltanto uno/a, e qualora ti capiti di notare segni di forte disagio da parte sua, un’idea è quella di sederti accanto a lui/lei e mangiare la sua stessa pietanza. In questo modo si sentirà sicuramente meno solo/a, ed anche i compagni potrebbero fare meno domande vedendo che anche la maestra/educatrice mangia un piatto diverso da quello che hanno loro.