Una cosa è certa: quando in classe si ha a che fare con bambini particolarmente vivaci si ha sempre il timore di non utilizzare la tecnica giusta per prendersi cura di loro.
Per prima cosa, è necessario fare una breve ma necessaria premessa. La vivacità non deve essere affatto confusa con l’iperattività. Affermare che un bambino è iperattivo quando, in realtà, è solo un po’ vivace è decisamente sbagliato oltre che controproducente. Sta agli insegnanti, dunque, se un bambino è solo vivace o se, invece, si tratta di un caso di effettiva iperattività. Ovviamente, è opportuno specificare che la linea che divide l’iperattività dalla semplice vivacità è a dir poco sottile. Per tale ragione, la prudenza non è mai troppa. In ogni caso, nell’eventualità in cui il bambino dovesse presentare una vivacità eccessivamente spiccata, è opportuno che gli insegnanti lo segnalino ai genitori al fine di procedere con una visita psicologica accurata.
La maggior parte delle volte, comunque, si hanno di fronte bambini semplicemente molto irrequieti e vivaci che devono essere semplicemente gestiti nel modo corretto. Ma come comportarsi? In primo luogo, è fondamentale entrare in empatia con il bambino e scoprirne, passo dopo passo, le specifiche esigenze. Un bambino vivace mostra la sua necessità di esprimersi in un modo più evidente degli altri e, per tale ragione, deve avere la possibilità di poter interagire con l’ambiente circostante, con i suoi compagni e con gli educatori a suo modo. Sono, pertanto, bandite le imposizioni. Un atteggiamento comprensivo e paziente rappresenta sempre la migliore soluzione. Non è affatto da sottovalutare il fatto che i bambini molto vivaci siano anche particolarmente distratti. Per questo motivo, è opportuno che gli educatori si assicurino che ogni genere di messaggio venga percepito nella maniera corretta. A volte, la disattenzione potrebbe generare spiacevoli fraintendimenti e ledere il rapporto tra educatori e bambini. In tale ambito, è importante tenere a mente che il messaggio deve essere chiaro e univoco.
Ricorrere ad espressioni dubbie e fraintendibili potrebbe essere potenzialmente pericoloso. Soprattutto i bambini particolarmente vivaci, infatti, hanno estremo bisogno di messaggi immediati e facilmente interpretabili. Risposte troppo brusche o atteggiamenti rigidi sono a dir poco sbagliati: i bambini vivaci che vengono brontolati troppo spesso in genere tendono ad accentuare i loro comportamenti e, dunque, la situazione non fa che diventare più complessa. Valorizzare i suoi comportamenti, al contrario, è il miglior modo per farlo sentire meno diverso e più inserito nel contesto circostante. Senza alcun dubbio, un bambino molto vivace è pieno di energia e di creatività. Ciò, però, non deve assolutamente rappresentare una giustificazione per assumere comportamenti maleducati o eccessivi. Quando i comportamenti appaiono fuori luogo, la prima cosa da fare in assoluto è interrogarsi in merito alle cause.
In merito, è opportuno fare una breve ma interessante digressione in merito alle cause per le quali un bambino può essere eccessivamente vivace. A tale riguardo, è opportuno fare presente che complice di una eccessiva vivacità potrebbe essere la troppa stanchezza. Un po’ di sano riposo e la riduzione degli stimoli esterni è, di sicuro, la ricetta migliore. Anche la gelosia potrebbe essere una variabile da non sottovalutare affatto. Quando i bambini devono fare i conti con l’arrivo di sorelline o fratellini o, comunque, si trovano in un contesto familiare in cui sono costretti a dividere l’affetto dei propri genitori con altri, potrebbero sfogare il proprio stato emotivo in comportamenti a dir poco vivaci e, in alcuni casi, in apparenza maleducati. In alternativa, è lecito ipotizzare che i bambini abbiano solo necessità di muoversi. Incanalare la loro energia è importantissimo e gli permette di esprimersi. Ciò, comunque, non vuol dire che possano fare tutto ciò che vogliono. Una tra le spiegazioni più semplici della vivacità è la richiesta di attenzione.
Con i loro comportamenti, i bambini interagiscono con il mondo esterno e, ovviamente, con gli altri. Essere vivaci molto spesso comporta essere al centro dell’attenzione. Ciò vale sia per gli insegnanti che per i genitori e può palesarsi sia nel caso in cui il bambino faccia i conti con qualcosa che lo rende geloso che quando, invece, non ha alcun genere di motivo per essere geloso di qualcuno, sia che si tratti di un fratellino che, magari, di un compagno di scuola. Alle volte, poi, il problema potrebbe essere rappresentato dal fatto che il bambino a troppe figure cosiddette di riferimento. In questo caso, potrebbe sentirsi molto confuso tanto da rischiare di risultare eccessivamente sicuro di sè e assumere atteggiamenti eccessivi e, alle volte, addirittura maleducati. Indipendentemente dalle cause specifiche che causano tali comportamenti, ciò che conta mettere il luce è che i bambini particolarmente vivaci dimostrano di avere bisogno di un contenimento da parte degli adulti. Gli educatori, quindi, devono assumersi tale responsabilità e devono dimostrarsi consapevoli, comprensivi ma, allo stesso tempo, autorevoli, in modo tale da consentire al bambino di capire quali sono i comportamenti da tenere e quali, invece, devono essere evitati.
Un consiglio molto utile per tutti gli educatori è quello di far capire al bambino che la cosa fondamentale è spendere le proprie energie per il qui e l’ora. In questo modo, si avrà l’opportunità di fargli comprendere in maniera inequivocabile che il turbinio di energia che lo caratterizza può essere incanalato nel modo giusto e, soprattutto, non deve essere sprecato inutilmente per fare troppe cose tutte insieme. In buona sostanza, la parola chiave da tenere a mente è consapevolezza. Ai bambini deve essere data la possibilità di diventare consapevoli delle proprie capacità e, pertanto, di riuscire a capire cosa è giusto e cosa è sbagliato e, soprattutto, cosa è conveniente e cosa, invece, non lo è. Nel caso in cui in una classe ci fosse più di un bambino vivace, la situazione sarebbe ancora più complessa. Agli educatori, infatti, spetterebbe il compito di spiegare loro che nel caos non solo è difficile imparare ma è anche complesso riuscire a comprendersi vicendevolmente.
Chiedere loro cosa penserebbero se venti maestre si mettessero a parlare tutte insieme nello stesso momento potrebbe essere un buon modo per fargli capire la difficoltà che si prova ad avere a che fare con una classe di bambini vivaci. Urlare non serve affatto e a risentirne sarebbero solo le corde vocali di insegnanti ed educatori. Il percorso deve essere lento e graduale. I bambini vivaci hanno bisogno di molto tempo per riuscire a capire come incanalare in maniera corretta le proprie energie e, soprattutto, la propria creatività. Qualche consiglio utile? Ai bambini, ad esempio, piace moltissimo la musica e, pertanto, un’idea davvero ottima potrebbe essere rappresentata da un impianto stereo in classe da utilizzare in maniera pressoché quotidiana. Oltre ad avere un effetto rilassante, si avrà l’opportunità di far appassionare i bambini al meraviglioso mondo della musica. Come è facile immaginare, è fondamentale scegliere la giusta colonna sonora. Una musica troppo movimentata potrebbe generare l’effetto contrario.
Insomma, la cosa più giusta da fare quando si è alle prese con bambini troppo vivaci è fare appello alla propria pazienza e cercare di far acquisire ai più piccoli piena consapevolezza di se stessi, questo discorso non vale solo per i bambini più grandi ma anche per quelli più piccoli che vanno all’asilo nido.