La Sindrome di Reye è una malattia grave e rara che in alcuni casi potrebbe essere fatale. Questa pericolosa patologia colpisce solitamente i bambini intorno i 6 anni, quindi anche i bambini che vanno alla scuola dell’infanzia. Conoscere ed essere informati sui sintomi della Sindrome di Reye è indispensabile per saperla riconoscere e ricorrere a tutte le precauzioni necessarie.
Questa rara malattia provoca una sorta di alterazione degli organi vitali, ovvero un rigonfiamento del fegato e del cervello.
Nonostante le numerose ricerche sulle cause di questa patologia, non è ancora ben chiaro ciò che scatena questo processo.
Tuttavia, da alcune analisi è emerso che l’uso dell’Aspirina contenuta nelle medicine per la cura di infezioni virali tra cui stati febbrili, Varicella e gastroenterite può essere responsabile dell’insorgere della malattia. Infatti i disturbi della Sindrome di Reye sono legati alla disfunzione del fegato che provoca a sua volta uno sviluppo eccessivo di tossine e dei livelli di ammoniaca. Quest’ultimi causano l’aumento della pressione nel cervello con conseguente gonfiore, fino a provocare delle vere e proprie disfunzioni celebrali. A tal proposito i farmaci come Aspirina sono sconsigliati per gli individui di età inferiore ai 12 anni.
Trattandosi di una patologia fatale, gli organi vitali del soggetto colpito tendono a debilitarsi fino a causare infiammazione epatica, ipoglicemia ed encefalopatia. La prevenzione e la diagnosi precoce sono le uniche soluzioni per contrastare l’insorgere di questa rischiosa malattia.
Nonostante la correlazione tra la patologia e l’assunzione di farmaci a base di acido acetilsalicilico per i soggetti al di sotto dei 12 anni, ci sono comunque dei casi di bambini colpiti dalla Sindrome di Reye senza aver assunto questi medicinali. Dalle analisi è emerso che i piccoli soffrivano di sintomi febbrili come raffreddore o disturbi alle vie respiratorie e gli era stata somministrata della comune Aspirina. In altre circostanze invece i bambini erano colpiti dalla Varicella e la somministrazione di medicinali contenenti salicililati pare che crei un netto contrasto con i batteri del virus fino a svilupparlo ulteriormente.
Raramente la Sindrome di Reye si è manifestata in bambini affetti da disturbi ereditari del metabolismo, soprattutto se affetti da squilibri dell’ossidazione degli acidi grassi, ma in base ad alcune recenti analisi questa patologia potrebbe anche colpire gli individui che sono stati a stretto contatto con insetticidi o prodotti tossici simili.
I sintomi della Sindrome di Reye nei bambini tendono a manifestarsi solitamente entro tre o quattro giorni dalla somministrazione dell’acido acetilsalicilico che spesso viene assunto sotto forma di medicinale comune per curare influenza, Varicella o raffreddore. I primi segnali nel bambino a cui prestare assolutamente attenzione sono tachicardia e dissenteria che possono portare ad una totale disidratazione.
Tuttavia, questa comune sintomatologia può essere associata a frequenti sbalzi d’umore, nervosismo, difficoltà di concentrazione, confusione mentale e in alcune situazioni il bambino può anche soffrire di allucinazioni.
E’ molto importante effettuare immediatamente delle analisi del sangue, attraverso le quali sarà possibile rilevare un calo degli zuccheri e i livelli elevati di ammoniemia, responsabile del rigonfiamento del fegato. I sintomi gravi che possono condurre il soggetto al coma e alla morte sono perdita di coscienza, epilessia e convulsioni.
Per questo motivo è importantissimo saper riconoscere tale sintomatologia e diagnosticare in tempo la Sindrome di Reye nei bambini mediante esami medici specifici come analisi del sangue e delle urine, per confermare rapidamente la presenza della malattia. Il piccolo paziente può anche essere sottoposto ad esami approfonditi e invasivi come biopsia del fegato, della pelle, nonché risonanza magnetica e TAC, seguiti dal ricovero in ospedale o in terapia intensiva per i casi più urgenti.