Nato nel 1919 presso la fabbrica Waldorf-Astoria a Stoccarda, dove venne istituita una scuola per i figli degli operai affidata alla gestione del pedagogista Rudolf Steiner, il Metodo Steineriano si incentrò sullo sviluppo dell’individualità del bambino dai 18 mesi in poi.
Lo studioso pensò innanzi tutto di offrire agli insegnanti una formazione mirata alle reali esigenze degli scolari, affinché fossero in grado di rapportarsi correttamente con loro.
Tale metodo ebbe un notevole successo e si diffuse in molti paesi Europei dove Steiner si recò più volte per tenere conferenze esplicative e corsi di formazione per insegnanti.
Dopo una interruzione didattica durante la seconda guerra mondiale, quando il nazismo considerò tali metodi troppo sovversivi per l’educazione infantile, le scuole Steineriane ripresero a funzionare ed attualmente contano 1200 asili materni e 900 strutture scolastiche.
In che cosa consiste il Metodo Steineriano
Il concetto fondamentale di tale metodo è quello secondo cui la pedagogia deve essere strettamente collegata alle esperienze esistenziali; secondo Steiner, dopo la nascita, il bambino si trova costretto a fronteggiare numerose necessità fisiche e psichiche per le quali non è preparato.
Il superamento di questi problemi dipende dalla individualità e dalle personali potenzialità intellettive ed emotive, che pertanto devono venire assecondate, rispettate ed incentivate da parte degli insegnanti.
Il ritmo rappresenta la caratteristica fondamentale di ogni esistenza: tutte le funzioni organiche seguono un proprio ritmo, dalla respirazione al battito cardiaco, all’alternanza sonno-veglia; per questo motivo anche l’apprendimento deve assecondare il ritmo personale di ogni alunno.
Nelle strutture Steineriane il ritmo dell’insegnamento è scandito in maniera immutabile da tre fasi che si alternano costantemente:
– esercitazione;
– elaborazione;
– acquisizione.Tutto ciò che viene appreso durante la giornata è poi rielaborato dal bambino durante la notte per tornare ad essere riprocessato il giorno successivo e riprendere il ritmo didattico.
La struttura delle scuole basate su questo metodo prevede cicli didattici di sette anni ciascuno così strutturati:- scuola dell’infanzia
copre la fascia da 0 a 7 anni (scuola materna ed inizio di quella elementare) ed è incentrato sull’imitazione.
Il bambino impara a camminare, a parlare, ad elaborare pensieri imitando il mondo esterno e necessita di una protezione nei confronti di stimolazioni non adeguate che potrebbero contrastare uno sviluppo armonico.
L’ambiente scolastico deve essere accogliente ed a misura di bambino, con mobili e giocattoli spesso costruiti autonomamente; le tematiche trattate sono inerenti al gioco, alla musica, alle fiabe, all’attività artistica e manuale, come la preparazione di alimenti oppure la cura delle piante;
– scuola dell’obbligo
copre la fascia da 7 a 14 anni (scuola elementare e media).
La caratteristica principale di questo ciclo didattico è quella per cui gli alunni sono seguiti sempre dallo stesso insegnante, che diventa per loro un’insostituibile figura di riferimento, a cui si affiancano altri docenti.
Il ritmo didattico comprende sia materie formative che attività motorie, artistiche e manuali; le tradizionali materie di studio vengono trattate in maniera particolare in quanto lasciano molto spazio alla fantasia, alla creatività, alle leggende, all’osservazione della natura, alle filastrocche ed all’immaginazione. Partendo da tali presupposti, la storia, la geografia, le scienze e lo studio del linguaggio si trasformano in piacevoli occasioni per divertirsi imparando nozioni che coinvolgono l’intera personalità del bambino;
– scuola superiore
copre la fascia da 14 a 21 anni (scuola superiore e primi anni dell’Università).
In questa fase lo studente è seguito da un team di professori che sostituiscono l’insegnante unico del ciclo precedente; lo schema didattico è comunque incentrato sulla presenza contemporanea di materie tradizionali e manuali, come scultura, legatoria ed altro.
Durante l’ultimo anno, ad ogni studente viene offerta la possibilità di frequentare stage lavorativi della durata di due o tre settimane, che si tengono presso aziende Italiane o anche estere.
Quali sono i principi del Metodo Steineriano
Il Metodo Steineriano ha come scopo principale quello di potenziare l’individualità dell’alunno, stimolando il suo desiderio di imparare.
Per ottenere tale scopo risultano indispensabili due requisiti, che sono:
– preparazione pedagogica degli insegnanti;
– ambiente scolastico accogliente e stimolante.
Inoltre i metodi didattici sono estremamente adattabili alle singole esigenze degli scolari, per poter valorizzare le loro capacità e per trovare il giusto punto d’incontro interpersonale.
Una grande rilevanza viene data alla creatività, alla fantasia ed all’espressività che, secondo Steiner, rappresentano i fondamenti su cui si sviluppa una personalità equilibrata.
Anche le attività di gruppo sono incentivate nell’ottica di promuovere una corretta socializzazione, che inizia fin dalle prime fasi di vita; la condivisione di esperienze ludiche e didattiche, ma anche manuali e pratiche, consente al bambino di rapportarsi con i suoi simili in maniera armoniosa.
I valori morali che stanno alla base del Metodo Steineriano sono la tolleranza, la pace, il rispetto dei diritti umani e la democrazia, spesso facilitati dal multiculturalismo etnico, sociale e religioso.
L’organizzazione delle strutture scolastiche Steineriane ha rappresentato fin dagli inizi una notevole innovazione culturale sia a livello nozionistico che soprattutto pedagogico in quanto ha messo al centro della metodologia didattica la personalità dello scolaro.
Secondo il metodo Steineriano lo scopo dell’insegnamento è appunto quello di aiutare ogni bambino a sviluppare le proprie potenzialità ed i propri talenti senza alcun condizionamento esterno da parte degli adulti.
Tale metodo di traduce in un’offerta formativa multidisciplinare che, oltre agli aspetti cognitivi dell’apprendimento, incentiva numerose attività artistiche e manuali legate alla creatività, una componente ritenuta fondamentale da Rudolf Steiner.