Giornata Internazionale per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: lavoretti, filastrocche e poesie per la scuola dell’infanzia

Il 20 novembre si festeggia la Giornata Internazionale per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1959

La giornata Internazionale per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza serve a ricordare al mondo intero che i bambini hanno dei diritti e vanno rispettati.

Tra questi diritti ne ricordiamo alcuni quali: il Diritto alla vita; il Diritto allo studio; il Diritto alla salute; il Diritto al gioco; il Diritto alla libertà di espressione; il Diritto all’informazione; il Diritto a non essere sfruttato; il Diritto di essere nutrito e sfamato; il Diritto alle pari opportunità e molti altri.

Per parlare e far capire l’importanza dei propri diritti ai bambini della scuola dell’infanzia si possono prendere vari spunti, sia dal mondo delle fiabe, sia dalle filastrocche che dalle canzoni.

Prendiamo ad esempio la favola di Cenerentola, una fiaba che sarà forse già nota ai bambini. Dopo averla raccontata si potrebbe porre l’attenzione sul diritto ai bambini a giocare e non lavorare.

Se avete una buona fantasia ed immaginazione potreste inventarvi voi una storia per far comprendere alcuni diritti che spettano ai bambini.

Tra le canzoni che fanno riferimento ai diritti dei bambini potreste far ascoltare ai vostri piccoli alunni alcune di queste:

E’ la marcia dei diritti di Francesco Rinaldi; oppure un’altra canzoncina divertente da far imparare ai bambini anche solo il ritornello è Sì… Buonasera di Renato Raschel, meglio nota ai più come “noi siamo piccoli, ma cresceremo”.

Esistono poi tutta una serie di poesie e filastrocche da poter insegnare o anche solo far ascoltare ai bambini che trattano sempre il tema “i diritti dell’infanzia”.

Diritto all’educazione di Bruno Tognolini

Se mi insegni, io lo imparo
Se mi parli, mi è più chiaro
Se lo fai, mi entra in testa
Se con me tu impari, resta

Diritto al gioco di Bruno Tognolini

Fammi giocare solo per gioco
Senza nient’altro, solo per poco
Senza capire, senza imparare
Senza bisogno di socializzare
Solo un bambino con altri bambini
Senza gli adulti sempre vicini
Senza progetto, senza giudizio
Con una fine ma senza l’inizio
Con una coda ma senza la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco.

I Diritti dei bambini di Roberto Piumini

I bambini giocano con la sabbia
e qualcuno si arrabbia.
I bambini giocano con il sole
e qualcuno non vuole.
I bambini giocano con la voce
e qualcuno si fa feroce.
i bambini giocano con la festa
e qualcuno protesta.

Filastrocca dei diritti dei bambini di Giuseppe Bordi

Sono un bambino, tutti zitti
ora vi elenco i miei diritti
ho diritto a un nome mio
perché sono unico, son io
ho diritto a una famiglia
all’amore, alla meraviglia
ho diritto a un’istruzione
al piacere di una canzone
ho diritto a giorni felici
a una vita senza nemici
ho diritto a crescere sano
forza, tendimi la mano!

Diritto di essere un bambino di Madre Teresa di Calcutta

Chiedo un luogo sicuro dove posso giocare 
chiedo un sorriso di chi sa amare 
chiedo un papà che mi abbracci forte 
chiedo un bacio e una carezza di mamma. 
Io chiedo il diritto di essere bambino 
di essere speranza di un mondo migliore 
chiedo di poter crescere come persona 
Sarà che posso contare su di te? 
Chiedo una scuola dove posso imparare 
chiedo il diritto di avere la mia famiglia 
chiedo di poter vivere felice, 
chiedo la gioia che nasce dalla pace 
Chiedo il diritto di avere un pane, 
chiedo una mano 
che m’indichi il cammino. 
Non sapremo mai quanto bene 
può fare un semplice sorriso

Promemoria di Gianni Rodari

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra

Diritto al Gioco di Maria Teresa Longobardi

Facciamo un gioco, 
così, senza scopo, 
solo per semplice e puro divertimento. 
Se mi chiedi quando oppure dove 
ti dico che noi giocheremo alle nove 
oppure se piove. 
Se mi dici per quanto
 ti rispondo soltanto 
che sarà per poco oppure per tanto, 
questo nostro bellissimo gioco. 
E come per incanto,
 giocando e rigiocando,
 sarà girotondo 
di tutti i bambini felici del mondo.

Potreste cogliere l’occasione anche per fare un grosso decalogo su un cartoncino, con su scritti i diritti dell’infanzia, che nascano dalla penna di voi maestre o dalla collaborazione e dalle necessità dei bambini ed appenderlo in classe o perché no anche fuori la classe, così che i genitori ogni volta che vengono a prendere i piccoli a scuola abbiano un piccolo promemoria giornaliero.

Nel caso il decalogo nascesse dalla collaborazione dei bambini sarebbe carino anche aggiungere il nome del bambino che ha enunciato quel diritto e farlo adornare con loro disegni.

Alla fine che si tratti di favole, di storie inventate, di canzoni, di poesie o filastrocche poco conta, l’importante è far capire ai bambini fin da piccoli che anche loro hanno dei diritti e che i grandi devono rispettarli e che il fatto di essere piccoli non rende meno importante o valido il diritto di un bambino.  

I bambini hanno una voce e dei diritti, sta a noi adulti non scordarlo mai.

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