Sempre più spesso le varie materie sociali e pedagogiche si intersecano per contribuire a migliorare gli aspetti educativi che coinvolgono i bambini in età pre-scolare. L’età compresa fra i 3 e i 5 anni, come la Montessori ci insegna, è la fase in cui il bambino assimila e assorbe tutto ciò che lo circonda e che gli viene proposto. Ed è questo il momento in cui l’empowerment può aiutarlo a prendere coscienza delle proprie capacità ed avere fiducia in se stesso. Ma andiamo con ordine e vediamo intanto cosa vuole dire questa parola straniera e come deve essere applicata al contesto educativo.
Significato di Empowerment
Il termine Empowerment nasce nella psicologia sociale e indica un processo di maturazione in cui si prende coscienza delle proprie competenze e capacità incrementando la stima che si possiede di se stessi per spingersi a fare sempre di più e sviluppare le proprie potenzialità. Individuale o di gruppo, l’empowerment è applicato a diversi contesti perché propone di raggiungere i propri obiettivi e produce miglioramento. Così viene utilizzato nel campo della politica, della psicologia, dell’organizzazione aziendale, della salute e in particolare ha una sua centralità nel campo dell’educazione. Spingersi oltre i propri livelli per conoscere e sviluppare aspetti della propria personalità che appaiono ancora latenti e che necessitano solo di una spinta per emergere e raggiungere un grado più elevato. Che sia rivolta al singolo oppure alla collettività, l’Empowerment ottiene risultati notevoli per accrescere la fiducia in se stessi e incentivare dunque a fare sempre di più, senza perciò rimanere fermi e smettere di imparare e perfezionarsi.
L’empowerment nel processo di crescita
A livello formativo l’Empowerment è un ottimo sistema che coinvolge sia gli educatori che gli allievi, perché come cultura dell’autonomia aiuta il personale didattico a svilupparlo in prima persona per poi incentivare gli alunni a fare e dare altrettanto. Un training che porta a superare sempre i propri limiti e migliora anche il proprio ruolo di educatori. Nel processo di crescita che coinvolge i bambini dai 3 ai 5 anni l’Empowerment è un processo di rilievo per aiutarli e stimolarli verso l’apprendimento di sempre nuove conoscenze e cercare un miglioramento costante. Sono diversi gli strumenti che consentono di incrementare la fiducia e la stima del bambino di età pre-scolare nelle proprie capacità e comprendono specialmente attività ludiche stimolanti che incentivano il saper fare e il saper essere.
Potenzialità da sviluppare con semplici attività
La peculiarità dell’Empowerment è la determinazione a incentrare l’insegnamento o l’apprendimento sull’impegno e la voglia di fare per dare il meglio più che sull’obiettivo finale. Quest’ultimo è soltanto il risultato di un duro lavoro che richiede concentrazione e tanta volontà, ed è questa che deve essere premiata. L’intelligenza, sin dai primi anni di vita deve essere sviluppata e stimolata continuamente. Una tecnica utilizzata negli asili con i bambini dai tre ai cinque anni è la lettura di storie narrative che si concentrano sulla possibilità di ottenere grandi risultati attraverso l’impegno e la voglia di mettersi sempre in gioco. Libri con immagini e tanti colorati personaggi aiutano il piccolo a immedesimarsi con i protagonisti della storia e cercare di emularli nella pratica quotidiana.
Educatori e Empowerment
Ogni educatore è anche maestro di vita, che sia insegnante alla scuola dell’infanzia oppure genitore, e deve premiare il piccolo nelle sue semplici attività per gli sforzi fatti mirati al raggiungimento dei suoi obiettivi. Una caramella, un giocattolo o tante lode e carezze servono per fargli capire che è questa la giusta strada per migliorarsi. Il rischio in cui si incorre spesso con questi bambini così piccoli è quello di far credere che siano già talmente intelligenti da non dover fare di più riducendo già in tenera età la voglia di imparare. La centralità dell’Empowerment nel processo di crescita dei bambini dei 3-5 anni deve mirare ad accrescere il loro potenziale inespresso e soltanto gli educatori che stanno ogni giorno a contatto con loro possono guidarli nella giusta direzione affinché il bagaglio di conoscenze iniziale non rimanga limitato ma continui a crescere nel tempo. Si evita inoltre il rischio che ci siano bambini che si sentano inferiori perché “meno intelligenti” oppure nel caso opposto che credano di essere troppo intelligenti e smettano pertanto di imparare e aver voglia di fare.
Tecniche di Empowerment
Oltre i libri illustrati e le favole che aiutano ad applicare l’Empowerment nei bambini dai 3 ai 5 anni, le tecniche da utilizzare sono le attività ludiche che richiedono un certo sforzo per ottenere qualcosa come tutti quei giochi, individuali o di gruppo, che richiedono nel piccolo una dose di concentrazione, volontà e pazienza. Quando si giunge alla conclusione dell’attività il bambino deve essere lodato per gli sforzi messi nel gioco. Come educatore, non dimenticare mai di dare apprezzamenti che facciano sentire al bambino che ha fatto tutto bene e lo stimoli a fare altrettanto la prossima volta, imparando sempre ad apprezzare se stesso e non sentirsi inadeguato in nessuna circostanza.