Attenzione selettiva metodi per svilupparla durante la scuola dell’Infanzia

Per loro natura, i bambini sono curiosi e desiderosi di conoscere il mondo circostante. Questa attitudine li porta a distrarsi facilmente, saltando velocemente da uno stimolo all’altro. In particolar modo, possono fare fatica a mantenere alta l’attenzione su compiti specifici, andando incontro a difficoltà nei contesti scolastici. Gli educatori possono avere un ruolo importante nell’aiutare i bambini ad allenare le loro capacità attentive, fin da piccolissimi. In questo articolo spiegheremo cos’è l’attenzione selettiva e i metodi per svilupparla, durante la scuola dell’infanzia.

Cos’è l’attenzione selettiva

L’attenzione è un processo cognitivo fondamentale della mente umana che consente di selezionare alcuni stimoli importanti per l’esecuzione di un compito o un’attività, ignorandone altri, ritenuti meno utili in una determinata situazione specifica. Ciò consente di organizzare le informazioni provenienti dal mondo esterno e regolare i processi interni. Esistono differenti forme di attenzione, ognuna adibita a compiti differenti. In particolare, l’attenzione selettiva permette di selezionare, secondo criteri definiti, un determinato stimolo, tra i tanti presenti all’interno di un ambiente. Grazie a questa capacità, siamo in grado di eseguire compiti e raggiungere gli scopi prefissati. Le capacità attentive possono essere messe a repentaglio da differenti fattori, come ad esempio lo stress, la stanchezza o l’emotività. Quando ci si distrae, l’attenzione viene meno, alterando la performance del soggetto. Già in tenere età, i bambini sono in grado si raccogliere informazioni e utilizzarle per orientarsi nell’ambiente circostante. Tuttavia, in questa fase, l’attenzione selettiva non è ancora pienamente sviluppata. Per questa ragione i bambini tendono a distrarsi facilmente e hanno difficoltà ad eseguire istruzioni complesse. Nonostante ciò, se esercitata con metodologie specifiche, è possibile ottenere un miglioramento precoce dell’attenzione selettiva infantile, influenzando positivamente la loro capacità di giudizio, la correzione degli errori e i processi decisionali.

Consigli su come sviluppare l’attenzione selettiva nella scuola dell’infanzia

Esistono differenti strategie per esercitare l’attenzione selettiva nei bambini della scuola dell’infanzia e stimolarli a migliorare la loro capacità di concentrazione. Ecco alcuni trucchi che possono essere utilizzati dagli educatori degli asili nido, per favorire le abilità dei più piccoli:

– Ridurre gli stimoli, in presenza di un compito specifico: i bambini hanno capacità di attenzione selettiva limitate e possono apparire disattenti in presenza di molteplici stimoli. Per questo motivo, è consigliabile ridurre tutte le possibili fonti di distrazioni presenti nell’ambiente circostante, quando si vuole che il bambino porti a termine un compito specifico. In particolar modo, è necessario spegnere apparecchiature audio e video, come registratori musicali e televisori, e strumenti tecnologici come tablet e smartphone, che potrebbero attirare la loro attenzione. Anche i giocattoli possono essere oggetto di distrazione e per questo motivo, vanno eliminati dalla vista dei bambini, quando non devono essere utilizzati;

– Educare i bambini all’attesa: evitare di rispondere subito alle richieste dei bambini, consente loro di confrontarsi con l’attesa, imparando a tollerarla. Infatti, saper aspettare implica la capacità di mantenere l’attenzione e la concentrazione su un determinato stimolo, per un tempo prolungato;

– Favorire la concentrazione attraverso il riposo: tra un’attività e l’altra è consigliabile inserire dei momenti di pausa, in modo da non sovraccaricare troppo i bambini e alterare le loro capacità attentive. La stanchezza, infatti, è una delle principali cause di distrazione nei più piccoli e ostacola l’apprendimento;

– Dare un giocattolo per volta per un tempo prolungato: consegnare un solo giocattolo alla volta, costringe il bambino a focalizzarsi sulle caratteristiche e i possibili usi dell’oggetto. Al contrario, offrirgli una scatola piena di giochi differenti, lo incita a saltare da uno stimolo all’altro, senza possibilità di esplorarli a fondo ed esercitare la concentrazione;

– Proporre attività ritmiche: svolgere attività dove si richiede l’uso del ritmo, aiuta i bambini a regolare la loro attività cognitiva e mentale. Suonare uno strumento o ballare, ad esempio, richiede la messa in atto di specifiche tempistiche e sequenze di azioni che richiamano abilità di memoria e di attenzione complesse;

– Stimolare l’apprendimento di poesie e filastrocche a memoria: imparare un brano a memoria necessita di una buona dose di concentrazione e attenzione selettiva, fondamentali per ricordare e pronunciare tutte le parole presenti nel testo. Si può domandare ai bambini di ripetere delle poesie famose oppure delle filastrocche educative, offrendo loro una ricompensa;

– Incitare alla ripetizione di istruzioni e storie: un metodo per esercitare l’attenzione consiste nel chiedere ai bambini di ripetere quanto si è appena detto o fatto. In questo modo, imparano a mantenere l’attenzione su ciò che li circonda e a creare una narrazione logica degli eventi;

– Favorire le attività di disegno e colore: disegnare e colorare sono due attività molto apprezzate dai bambini e richiedono concentrazione e attenzione, per essere eseguite correttamente;

– Creare sane competizioni: dividere i bimbi in squadre e metterli in competizione tra loro, offrendo un premio finale, è un metodo classico per stimolarli a mantenere l’attenzione sull’obiettivo da raggiungere;

– Usare argomentazioni del mondo dei bambini: per attirare l’attenzione dei bambini è fondamentale utilizzare un linguaggio per loro familiare e che sono in grado di comprendere facilmente. Al contrario, usare termini troppo complessi per il loro livello di sviluppo, li demotiva e li spinge inevitabilmente a distrarsi;

– Evitare di impartire ordini in modo severo: chiedere ai bambini di non fare qualcosa è spesso controproducente e può avere come conseguenza la messa in atto di un comportamento opposto, a quello desiderato. Dunque, evitare di richiamare la loro attenzione in modo severo e autoritario, ma prediligere metodi alternativi ed amichevoli, ritenuti più appetibili dai più piccoli.

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