Afasie fluenti e non fluenti, consigli per gli educatori della scuola dell’Infanzia

L‘afasia è un problema di eloquio che colpisce anche i bambini nei casi in cui abbiano subito un trauma cerebrale o siano nati con un deficit congenito nell’articolazione dei suoni.
Di norma le afasie si distinguono in fluenti e non fluenti.

1) Le afasie fluenti sono caratterizzate da difficoltà nell’articolazione dei suoni che provocano un eloquio leggermente discontinuo. A volte nei bambini che ne sono affetti questo problema è quasi impercettibile e riescono ad esprimersi pur con difficoltà e riguarda il senso compiuto delle parole inserite in una frase. Tecnicamente questo tipo di eloquio è definito anche “linguaggio a vuoto”.

2) Le afasie non fluenti sono quelle più gravi, nelle quali il bambino riesce a dire solo alcune parole in modo molto lento e non è in grado di collegare dei vocaboli in serie per formare una frase di senso compiuto.

Come affrontare l’afasia nella scuola dell’infanzia
Per gli educatori che si trovano a gestire un bambino con problemi di afasia la buona notizia è che negli anni della scuola dell’infanzia può essere più semplice aiutarlo ottenendo buoni risultati.
Il motivo è che si tratta degli anni dell’apprendimento, dove anche il bambino con problemi di linguaggio riesce ad apprendere molto più di quanto accade invece nei casi in cui l’afasia interessi gli adulti, spesso in seguito a ictus.
Ci sono strumenti e metodologie da mettere in campo che possono migliorare il loro livello comunicativo, arrivando nei casi delle afasie fluenti a sviluppare un linguaggio che permetta ai bambini di relazionarsi e in quelli di afasia non fluente di migliorare il vocabolario primario ai fini dell’utilizzo nella vita quotidiana.

Migliorare la comunicazione nei bambini con afasia non fluente
Le situazioni quotidiane e la vita di gruppo all’interno della scuola dell’infanzia possono essere sfruttate al meglio, non solo per introdurre nel gruppo un bambino afasico, ma anche per stabilire delle amicizie basate sulla reale comprensione.
Ecco alcuni utili consigli:

1) Nei bambini afasici è importante descrivere quello che accade intorno a loro, parlandogli in modo non veloce e ripetendo più volte il concetto. L’ascolto è di fondamentale importanza per chi deve apprendere nuovi termini o memorizzarli per poi riutilizzarli all’occorrenza.

2) Scandire le parole in modo chiaro significa permette al bambino afasico di registrare in modo corretto i termini per poi riprodurli. È importante che le parole siano semplici, ma non del tutto elementari, altrimenti si rischia di costringerlo a rimanere a un livello comunque basso di comunicazione.

3) I vocaboli saranno più facilmente memorizzabili se ci sarà una reale stimolazione nel loro utilizzo. A tale scopo è utile invitarlo a raccontare eventi a cui ha assistito o esperienze che sembrano averlo particolarmente interessato. Non importa se anche l’educatore era presente, ma è fondamentale dimostrare reale interesse per il suo tentativo di esprimersi.

4) In riferimento a eventi vissuti anche insieme, è importante mostrare al bambino afasico delle foto dove anche lui è presente, chiedendogli cosa stava accadendo o in cosa era impegnato in quel momento. Il coinvolgimento nella situazione da raccontare dove lui è stesso è protagonista è una forte motivazione a usare i vocaboli che ha appreso.

5) Per apprendere nuovi termini è importante che questi siano contestualizzati. Sono le situazioni a porgere l’occasione per introdurre l’uso di vocaboli nuovi che nella memoria del bambino vengono associate e non dimenticate. La comprensione del significato deve essere sottolineata dalla ripetizione del concetto o del termine associato all’immagine.

6) Per memorizzare i termini il bambino deve essere più volte invitato a ripeterli.

I bambini con problemi di afasie non fluenti
La situazione dei bambini con afasie non fluenti, essendo più seria, necessita di tempi più lunghi per apprezzare i progressi.
Gli stessi sono correlati ad una serie di stimoli che arrivano dal gruppo dei pari e la scuola dell’infanzia è il luogo d’elezione dove favorire l’inserimento del bambino con problemi di linguaggio gravi.
Bisogna tenere presente che nei bambini con afasie non fluenti c’è una grande difficoltà a trasformare le parole in pensieri e viceversa. Insegnare al bambino a esprimersi presuppone di fondo la ripetitività, con l’aiuto di immagini, musica, attività di gruppo.

1) L’associazione delle immagini alle parole deve essere un esercizio quotidiano e lo stesso vale per l’associazione e distribuzione dei colori su un disegno.
E’ importante che il bambino possa esprimersi anche non verbalmente.

2) Oltre alla scansione chiara delle parole, a queste è necessario associare gesti eloquenti che li possano accompagnare rinforzando il senso. Il bambino in questo modo avrà 2 modalità espressive da poter utilizzare nel caso non riuscisse a proferire dei vocaboli di senso compiuto o comprensibili.

3) La musica associata alle parole è di grande aiuto per stimolare le zone del cervello danneggiate. A tutt’oggi non è ancora chiaro come questo avvenga, ma è noto che i progressi nei soggetti anche molto piccoli associato all’ascolta della musica, sono apprezzabili.
Anche in questo caso la ripetitività di un brano o l’invito a produrre dei suoni anche non ordinati con uno strumento può favorire lo sviluppo di ulteriori abilità che convergono tutte nell’obiettivo di rendere espressivi i tentativi di comunicazione.

3) La comprensione delle parole è facilitata dall’accompagnamento di suoni onomatopeici. In tal modo il bambino associata il “rumore” al senso.

4) Gli educatori devono sempre correggere un bambino afasico quando commette un errore nel pronunciare un vocabolo. La correzione è importante per evitare di memorizzare i termini in modo errato e renderli comunque incomprensibili.

5) La gratificazione del bambino quando riesce a riprodurre o utilizzare correttamente un suono è fondamentale per invogliarlo a migliorare. L’educatore che gioisce e partecipa al suo successo vedrà certamente una maggiore collaborazione e anche degli importanti successi sul lungo periodo.

La gestione della scuola d’infanzia anche nel caso ci siano bambini afasici è sempre qualcosa di non facile ed è per questo che si può optare per l’assunzione di un programma gestionale che possa coordinate tutte le attività come Easynido.it
Easynido.it è un cloud software che non richiede di scaricare app e può essere sincronizzato su tutti i dispositivi che interessando anche il personale.
La condivisione delle informazioni si può estendere anche ai genitori ai quali inviare comunicazioni, immagini, video e renderli partecipi di ciò che avviene all’interno della scuola.
Non meno importante è la funzione che vede Easynido utile nella fatturazione, nella programmazione delle attività didattiche, nella creazione dei turni dei docenti e degli educatori.
È, insomma un gestionale di grande utilità che può essere provato gratuitamente collegandosi al sito per 30 giorni e anche il costo annuale ha un ottimo rapporto qualità/prezzo ed efficacia.

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