Insegnare lettere e numeri ai bambini della materna
Gli educatori della scuola materna hanno modo di notare, giorno dopo giorno, come i loro piccoli allievi osservino con curiosità il mondo che li circonda. Sono tanti i giochi e le attività per insegnare lettere e numeri ai bambini della scuola dell’infanzia ed ogni maestra ha i suoi metodi per facilitare l’ingresso in questo mondo nuovo. I genitori si pongono spesso l’interrogativo se sia un bene o un male che il bimbo impari a leggere ancor prima di fare il suo debutto nella scuola primaria, ma lasciamo che siano le insegnanti della materna ad assolvere questo compito perché, chi con i bambini ci lavora ogni giorno, verifica con estrema attenzione se i piccoli sono propensi o meno ad entrare in questa realtà. Gli esperti sono convinti che bisogna agire seguendo la partecipazione del bambino e se mostra interesse verso le letterine ed i numerini, non c’è alcun motivo di bloccare la sua voglia di conoscenza. Alcuni bimbi guardano con estremo coinvolgimento i cartelloni pubblicitari, le riviste e i cartelli che incontrano per strada e cercano di ‘scimmiottare’ le letterine che attirano la loro attenzione. In questo caso come deve comportarsi un insegnante?
L’educatore non deve assolutamente reprimere la curiosità dell’allievo, perché non si tratta di un avvicinamento imposto e se nota che il piccolo prova a scrivere il suo nome o quello di un personaggio dei cartoon, deve lasciarlo fare ed incoraggiarlo, poiché si tratta di una cosa del tutto spontanea e non crea nessuna frustrazione nel bimbo.
Non esistono, quindi, metodi ben precisi da seguire e le insegnanti debbono saper cogliere l’attimo in cui l’allievo si dedica alla scoperta del mondo che lo circonda. Nei primi anni di vita, così come sostiene la pedagogista Rosanna Colli, il bimbo impara per ‘imitazione ed esempio’.
Egli comincia a parlare perché ascolta gli altri e rimane affascinato dalla musicalità delle parole che gli rivolgono, prestando attenzione al tono più che al significato. La medesima cosa avviene con i numeri e le letterine da cui il bimbo viene attratto perché desidera imitare quello che avviene intorno a lui. Se per esempio ha un fratello maggiore già in grado di scrivere, la sua massima aspirazione sarà quella di copiare i segni di quella grafica. Gli educatori della materna devono carpire le loro sensazioni e con il gioco, con delle filastrocche o con canzoncine adeguate, possono provare a stuzzicare la loro abilità.
Le maestre della scuola dell’infanzia possono adoperare delle schede per avvicinare i bimbi all’alfabeto e ai numeretti. Le schede multi-attività possono essere realizzate direttamente dalle educatrici con dei semplici fogli formato A4 su cui ci sono lettere e numeri da ricalcare e colorare. Si tratta di un giochino adatto ai più piccini che dovranno individuare l’oggetto e collegarlo all’iniziale del suo nome. Altri simpatici giochini possono essere scovati in rete dalle maestre. Si tratta di schede pre-compilate con delle immagini corredate dalla sola iniziale e poi saranno gli allievi a dover completare la parola. Sono tabelloni con numeri, giochi di fattorie fai da te, tombola di parole e tanto altro per far divertire i bambini che impareranno in fretta.
Illustri pedagogisti asseriscono che ogni bambino ha dei ritmi diversi che e c’è chi dimostra la sua voglia di imparare a scrivere mentre c’è anche chi non ha molta intenzione di applicarsi. Ciò non vuol dire che il piccolo abbia qualche deficienza, ma significa rispettare i tempi del bambino.
Gli insegnanti specializzati in metodologie di recupero sono pienamente convinti che il ‘Devi per forza’ sia elevatamente controproducente per gli allievi della materna perché la crescita non presenta tappe uguali per ogni soggetto. Inoltre, gli insegnanti dovrebbero promuovere lo sviluppo dell’allievo cercando di percepire la vita dell’ambiente familiare dato che anche la famiglia contribuisce ‘all’orologio dell’apprendimento’. Come spiegano gli esperti, ogni bambino và studiato in modo che le sue naturali inclinazioni possano essere soddisfatte.
In generale è meglio aspettare l’ingresso nella scuola primaria, ma se il bimbo mostra il dovuto interesse, è bene lasciarlo fare e dare un’infarinatura nell’apprendimento della scrittura attraverso attività giocose e vivaci. Un gioco molto utile che le maestre della scuola d’infanzia potrebbero adottare è quello del movimento del corpo come la creazione di linee rette restando in piedi o linee curve o in verticale. In questo modo, a piccoli passi, si favorisce lo sviluppo delle attività, rispettando la fascia d’età e le predisposizioni. È altresì importante, che ogni allievo possegga un suo astuccio ed un quaderno per esprimere il suo estro e la sua creatività, tagliando, incollando, scarabocchiando e colorando, ma sempre con le tecniche che lui desidera.
Sempre secondo il parere degli esperti, il bimbo matura nell’ambiente familiare e in quello scolastico e acquista una serie di pre-requisiti che facilitano il suo ingresso alla scuola primaria.
Le maestre possono coinvolgere anche mamma e papà per migliorare le competenze psicomotorie di un bambino incline alla scrittura e a casa si può usare il gioco come mezzo di acquisizione di alcuni concetti.
Tuttavia, i pedagogisti consigliano di non esagerare mai perché il bimbo non deve sentirsi pressato e gli esercizi di pregrafismo continuati potrebbero causargli uno stato d’ansia.
Sia a scuola che nell’ambiente domestico, sarebbe utile che maestre e genitori leggessero ad alta voce per predisporre l’allievo all’ascolto.
Il bambino sceglie solo gli elementi di suo interesse e solo quelli che, durante il gioco, lo arricchiscono. Rielabora gli stimoli esterni e ascoltando una narrazione, si sente spinto verso la motivazione di leggere autonomamente quello che gli interessa.
Buon lavoro!