Metodo Montessori e metodo tradizionale: cosa li differenzia?
C’è un principio di fondo che fa la differenza tra metodo Montessori e metodo tradizionale : se il primo ruota attorno all’unicità del bambino come assunto imprescindibile, il secondo si basa invece sull’imposizione di un sistema educativo standardizzato che non tiene conto dell’indole e dell’attitudine del signolo alunno. Una volta compresa quella che è la differenza principale tra i due metodi, non resta che capire quale tra i due possa essere tendenzialmente più adatto.
Caratteristiche e obiettivi del metodo Montessori
Il metodo montessoriano, i cui principi non sono ancora troppo noti sebbene molti istituti lo mettano in pratica da oltre un secolo, ha come fine ultimo quello di favorire il libero sviluppo delle abilità e delle attitudini del bambino. Posta che sia questa la priorità di educatori ed insegnanti, è bene specificare che si tratta di un metodo d’insegnamento incredibilmente flessibile e versatile. Questo sistema educativo prevede la partecipazione attiva dell’educatore alle attività proposte al gruppo di piccoli alunni, con la premessa che lo stesso abbia sempre cura di fare emergere l’individualità di ognuno di essi. Tra gli obiettivi fondamentali della scuola di pensiero montessoriano c’è poi l‘accrescimento dell’autostima sin dalla più tenera età: non a caso è proprio in questa direzione che si muovono molte delle attività proposte all’interno dei nidi prettamente montessoriani, affinché tutti i bambini possano essere presto consapevoli delle proprie capacità e mirino a perfezionarsi in quello che più gli aggrada. Gli educatori devono essere bravi, in tal senso, a motivare e stimolare, individuando le attività migliori per ciascuno dei bimbi della classe. L’ultimo aspetto sul quale vale la pena soffermarsi è rappresentato dalla valenza che rivestono gli errori nel sistema educativo di stampo montessoriano. Gli sbagli in questo metodo non vengono puniti o concepiti come qualcosa di assolutamente negativo, anzi. Sono il pretesto per migliorarsi e per imparare, tant’è che i bambini vengono incoraggiati e spronati all’apprendimento proprio sulla base degli errori involontariamente commessi. È sbagliando che i bimbi impareranno ad autovalutarsi e ad autocorreggersi, senza necessità che qualcuno alzi la voce o che adotti punizioni umilianti e scoraggianti.
Principi e modalità del sistema educativo tradizionale
Il metodo educativo tradizionale, quello che si mette in atto nelle scuole pubbliche e in gran parte dei nidi privati, è decisamente più rigido di quello montessoriano. L’insegnante o educatore non partecipa fattivamente alle attività proposte ai bambini, ma resta ai margini per poter così valutare l’andamento di ognuno di essi. Si tratta perciò di un metodo meno flessibile e più gerarchico, nel senso che colui che insegna si pone al di sopra della classe pretendendo obbedienza e rispetto. All’individualità del singolo non viene dato troppo spazio: se nella scuola montessoriana i bimbi apprendono dalle proprie esperienze, in quella tradizionale l’apprendimento passa solo ed esclusivamente dalle parole dell’educatore e di colui che sta seduto alla cattedra. La non flessibilità del sistema educativo classico è data, inoltre, dal fatto che ai bambini viene imposto di stare religiosamente seduti. Ognuno al proprio banco, s’intende, quello che viene stabilito nel primo giorno di lezioni e che spesso resta immutato sino alla vigilia delle vacanze estive. Cosa che nella scuola Montessoriana, invece, non è contemplata, dal momento che gli alunni sono sempre liberi di scegliere dove sedersi. I mezzi tradizionali dell’apprendimento sono i libri, le schede e la lavagna, mentre Maria Montessori predicava l’importanza dell’esperienza diretta e dell’utilizzo, da parte degli alunni, di mani e corpo. Nella scuola classica, ancora, la valutazione viene effettuata solo ed esclusivamente dall’insegnante, che nel corso dell’anno avrà cura di verificare con costanza l’andamento e i progressi della classe. I voti e le valutazioni danno origine, ovviamente, a una sorta di competizione che non sempre è positiva per chi è nel bel mezzo della fase di crescita. Voler fare di più è ammirevole, ma impegnarsi solo per avere un voto più alto del compagno di banco potrebbe rivelarsi addirittura controproducente. Sul fronte degli errori, nel sistema educativo tradizionale non c’è via di scampo: gli sbagli sono sempre qualcosa di negativo e, in quanto tali, vanno puniti più o meno severamente a discrezione dell’educatore. Punizione che spesso sortisce l’effetto contrario: qualora l’insegnante dovesse esercitare la propria autorità in maniera scorretta, umiliando il bambino, lo stesso potrebbe rimanere traumatizzato al punto tale da non avere più voglia di imparare e di studiare.
Metodo Montessori e metodo tradizionale: quale scegliere?
È difficile, in definitiva, stabilire quale dei due metodi sia quello vincente. La scuola tradizionale, al netto di tutti i suoi difetti, funziona da sempre, ma è anche vero che i bambini che hanno la fortuna di frequentare un asilo nido d’ispirazione montessoriana sono molto più autonomi, indipendenti e sicuri di sé. Un metodo, quindi, da prendere seriamente in considerazione al momento di scegliere la scuola materna per i propri figli, non fosse altro per essere certi che crescano in un ambiente in cui vengano sempre stimolati e incoraggiati a dare libero sfogo alle proprie passioni.