Il riposino pomeridiano è un momento importantissimo per i bambini da 0 a 3 anni. La nanna aiuta i piccoli a ricaricare il corpo dopo le attività ludiche e di apprendimento svolte all’asilo nido. Per cui, dopo pranzo, è bene che le educatrici abituino i bambini al rituale senza forzature. Il compito non è tra i più semplici. Non tutti, infatti, riescono ad accogliere con entusiasmo questa routine. I maggiori ostacoli per i bambini che frequentano da poco l’asilo sono: un ambiente estraneo ed un letto differente, nonché la presenza di adulti dai volti non familiari. Tuttavia, alcune tecniche possono facilitare il riposino pomeridiano, garantendo benefici ai piccoli allievi.
I benefici della nanna per i bambini
Il riposino pomeridiano all’asilo nido apporta notevoli benefici ai bambini:
– aiuta i piccoli ad essere più attenti ed attivi dopo una mattinata di lavoro. Il gioco educativo, composto da attività che sviluppano le capacità cognitive dei bimbi e la loro creatività, può rivelarsi infatti parecchio stancante. Per recuperare le energie è indispensabile un buon sonnellino ristoratore.
– migliora la memoria, le capacità cognitive nonché contribuisce a sviluppare ed a potenziale la creatività.
– aumenta la serenità e la positività, riducendo lo stress. Un’intensa attività mattutina, nonché un cattivo riposo notturno, possono alterare l’umore dei bambini, rendendoli più taciturni, oppure particolarmente irritabili e nervosi nei confronti delle maestre o dei compagnetti.
Quattro consigli per favorire il riposino pomeridiano all’asilo nido
– La nanna all’asilo nido è un momento importante ma molto delicato e va affrontato con la giusta serenità da parte delle educatrici. Alcuni bambini, stanchi delle attività ludiche quotidiane, si addormentano con facilità, senza alcun capriccio. Altri, invece, hanno bisogno di piccoli gesti che accrescano la fiducia e possano indurli gradualmente al sonno, senza forzature. In questa fase, le educatrici hanno il compito di cogliere i segnali di stanchezza dei bimbi (sbadigli, rallentamento). Inoltre, hanno il compito di ricreare nella stanza un’atmosfera serena, con una luce soffusa, riducendo al minimo i rumori e le possibili distrazioni
– Per favorire la nanna, bisogna assegnare ai bambini le stesse culle e gli stessi lettini. In tal senso, i piccoli si abitueranno alla routine ed al nuovo ambiente. Diversamente, invece, si disorientano, trovando ogni pretesto per non dormire e disturbare di conseguenza gli altri bimbi. Potrebbe essere utile per le educatrici personalizzare ogni lettino con delle etichette adesive familiari oppure realizzate dalle manine degli stessi bimbi. In questo modo, il momento del sonnellino acquisterà una valenza differente.
– Per i primi giorni, le educatrici possono consentire ai bambini di addormentarsi con il pupazzetto preferito oppure con la copertina portata da casa. Entrambi, infatti, rappresentano degli oggetti di transizione rassicuranti, che li accompagnano dalla fase di veglia all’abbandono al sonno. Possiamo definirli come una sorta di coperta di Linus.
– Prima di accompagnare i bimbi nella stanza del sonno è importante che le educatrici provvedano quotidianamente al cambio dell’aria, aprendo le finestre. Un’aria più salubre favorisce il rilassamento mentale e muscolare e quindi il sonnellino pomeridiano. Prima di coricarsi è indispensabile che i bambini siano ben puliti, asciutti e mai sudati. Per cui, è sempre bene lavare loro le manine, il visino ed invogliarli ad andare in bagno. In questo modo, si possono evitare spiacevoli inconvenienti durante il sonno. Dormire con la vescica libera aiuta a riposare meglio.
E se i bambini dovessero fare i capricci?
Abituare i bambini della scuola materna al riposino pomeridiano non è sempre un’impresa facile. Se i piccoli allievi dovessero fare i capricci, si potrebbero celare alla base motivazioni ben più serie. Per cui, è compito dell’educatrice di asilo nido dover comprenderne le dinamiche. Se un bambino dovesse piangere continuamente, disturbando gli altri compagnetti, bisogna spiegare con tono sereno, ma al tempo stesso fermo, che il momento del riposino pomeridiano è molto importante. Standogli vicino, è necessario rassicurarlo ed indurlo quindi all’addormentamento.
Se il pianto disperato dovesse persistere, bisogna intervenire diversamente, valutando lo stato generale di salute del piccolo e le eventuali necessità. Per cui, potrebbe essere utile misurare la temperatura corporea del bambino e verificare la presenza di febbre o di disturbi intestinali. In questa fase è sempre bene mantenere un contatto continuo con i genitori, informandoli di eventuali sviluppi ed in caso di necessità, concordare un’uscita anticipata del bambino dalla struttura.
Alcuni bambini, infine, rifiutano il riposino pomeridiano anche nella comodità e nella tranquillità di casa propria. Per cui, è importante confrontarsi con i genitori e valutare insieme il grado di stanchezza raggiunto dal bambino a seguito di attività intense di gioco o di attività cognitive. Ogni bambino ha ritmi di crescita differenti ed esigenze particolari, per cui è indispensabile una continua comunicazione con mamma e papà, sfruttando i anche più moderni sistemi tecnologici di comunicazione disponibili. Nelle prime fasi di apprendimento e sviluppo dei bambini, la stretta collaborazione tra maestre e genitori aiuta ad un insegnamento consapevole e sereno.